Future Prospettive Elettorali: un orizzonte degli eventi in cinemascope.

Qualcosa è già sotto gli occhi di tutti: qualcuno ha perso la faccia. Ve li ricordate quei nei manifesti grondanti lifting, trapianti e denti di madreperla? No, non è un mostro a metà tra Mino Reitano e Pippo Baudo. Lo conoscete fin troppo bene. Forse una strategia della dis-tensione. Il prossimo governo, con ogni probabilità avrà il volto di uno che ha perso la faccia, avrà le sembianze di un fantasma. Un Darth Vader in contravvenzione: senza casco (la voce è già quella).

Accendendo il frullatore. Abbiamo gente che minaccia la secessione coi fucili: dovrebbero smetterla di agitarsi, sul serio, e non per vilipendio alla bandiera, ma perché la secessione c’è già, c’è sempre stata. Aspettando il Generale Lee. Indiani padani. Totti votanti. Grilli blogganti. Voti utili e inutili, voti disabili. Inversioni di tendenza e revisionismi: basta coi martiri della mafia, sì ai martiri mafiosi. Fasci al silicone, fasci a pecora. La Pasqua del Grande Centro: qui è la croce che si vuol far risorgere, non chi ci è inchiodato sopra.

Stop, un momento. Proviamo a fare come il Duca D’Auge del maestro Queneau, saliamo sul torrione e consideriamo la situazione storica: morti bianche, operai che bruciano nell’indifferenza, precariato, mafie sempre più forti, disinformazione, compagnie senza compagni, bava, brama e monnezza. E questo guardando con un occhio solo, quasi chiuso.

E quindi che fare?

La tentazione di mandare tutto affanculo è forte. Ma il male è là fuori, amici miei. E questa volta non si tratta di votare il meno peggio, ma votare contro il peggiore, in assoluto. Qui non si scherza: è una bella di fetta di futuro. Turatevi il naso, se necessario. Usate lo Sforzo.