>Articoli | Connettivismo
Eye Master
di BlackHoleSun

Già nella metà degli anni ’80 sia gli Stati Uniti che il Giappone avviarono ricerche su protesi elettroniche sia per organi di senso che di movimento. Si parlò anche di occhio bionico anche dieci anni dopo quando venne progettata una telecamera miniaturizzata deputata a ricevere la luce e una retina artificiale (la Mitsubishi tre anni prima ne realizzò una composta da un chip di 4096 elementi fotosensibili a base di arseniuro di gallio sistemati su una superficie di 1,4 centimetri quadrati) che trasduca il segnale in impulsi che possono essere decodificati dalla corteccia visiva. Quel sistema permise a un paziente cieco di ventidue anni di vedere macchie di luce e colori.

Ora è il turno di Argus II, un prototipo impiantato dal dottor Lyndon da Cruz al Moorfield Eye Hospital di Londra e progettato dalla società americana Second Sight che, a quanto pare, sarà capace di ripristinare un livello base di visione.

Ormai appare chiaro che è ora di chiudere le ultime boccucce rimaste spalancate e smettere di ripeterci che il futuro è già qui. Il futuro, quello che immaginavamo, c’è già stato. Con ogni probabilità è il presente che ci sta sfuggendo dalle mani.

L'immagine è tratta da www.telegraph.co.uk

AGGIUNGI UN COMMENTO

Per inserire un commento indica 1) un nome o pseudonimo; 2) inserisci il tuo commento; 3) inserisci la parola che coincide con quella mostrata dall'immagine. Commenti più lunghi di duemila caratteri non saranno accettati.

Nome:

E-mail:

URL:

Commento:

Inserisci la parola: