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Un’autostrada stellare e la creatività che vi scorre sopra
di Zoon

"Questa non è una riscrittura del vecchio mondo, è un mondo completamente nuovo".
Così l’incipit di un articolo apparso su Repubblica.it dove si racconta di Dave Stewart (una metà degli Eurythmics, la pop-band molto in voga ni decenni scorsi) diventato nel frattempo uno dei componenti dell'Artist Advisory Council della Nokia, ovvero una divisione che sta studiando l’impatto del nuovo modo di fare musica relativamente al mondo mobile: ci si chiede, infatti, come rivoluzionare il mondo discografico seguendo parzialmente la strada tracciata dalla Apple, usando qualche dettame del loro Apple Store (un negozio virtuale presente sul web dove si acquistano brani mp3 che, di fatto, tagliano fuori il canonico mondo di negozi e distribuzione di dischi e cultura in genere, sia pop che underground).
È chiaro che Nokia vuole indicare ora una propria strada e comprendere come possa sfruttare l’enorme canale del mobile di cui ne è in parte demiurgo e sfruttatrice, vista l’enorme penetrazione sul mercato dei loro famosi smartphone. Siamo quasi nel corrispettivo del mondo dei blog, ovvero di scrittori o sedicenti tali che pubblicano (sul web) i propri pensieri, le proprie impressioni, letture o quant’altro in modo istantaneo senza passare per i dettagli farraginosi dell’editoria classica (editori e distributori) che portano via tempo, creatività e che indubbiamente incidono parecchio sul costo finale per il consumatore. Nokia, quindi, vuol provare a realizzare (tra le tante cose possibili) una sorta di mercato blog della musica dove musicisti in erba o professionisti si iscrivono e propongono i propri pezzi scritti, magari, dieci minuti prima. È, questa, una svolta di portata epocale. È la possibilità che il web e il mondo virtuale - etereo, elettronico o quello che volete voi - diventi davvero un’entità in grado di affiancarsi in modo significativo al cosiddetto mondo reale, quello fatto di negozi, di distribuzione di beni portati con i camion parcheggiati in mezzo al traffico, che costringono a spingersi tra gli acquirenti in coda mentre si attende che i negozi aprano o che le commesse si liberino. Tutto è invece a portata di click, o di cellulare; tutto è disponibile per i fruitori un attimo dopo aver pensato l’opera e averla registrata, messa su supporto elettronico e sparata nell’etere con velocità di collegamento addirittura superiori a quelle del cavo ADSL o della fibra ottica. La svolta è da prendere al volo perché rimappa completamente il futuro verso quello che ci si immaginava fin dal Cyberpunk: significa che anche questa previsione sta per succedere.

È uno strutturare il mondo in un modo completamente nuovo; è un ridisegnare gli equilibri sociali e commerciali del prossimo modo di vivere che configureranno le abitudini postumane non in maniera spinta, ma che comunque saranno propedeutiche alle usanze, al futuro della razza umana modificata.
Cosa significa questo? Provate a dare un senso al concetto di creatività nel prossimo futuro. Cos’è ora, la creatività? Il DeMauroParavia dice che è la “capacità di creare, d’inventare”. Oggigiorno associamo a questa nozione d’inventiva la stessa immagine che nei secoli passati si dava alla concretizzazione di arte: ovvero capacità di creare un’opera e poi di arrangiarla nel caso della musica o di editarla nel caso della scrittura, finanche di aggiustarne i colori o le forme nel caso di un quadro o di una scultura. Sostanzialmente, la creatività finiva e finisce lì, perché poi entrano in gioco i diffusori dell’arte, coloro che, alla fine, provvedono a monetizzare l’estro degli artisti. Nel prossimo futuro, probabilmente, la creatività si estenderà anche nel campo della diffusione delle arti perché come dice Tero Ojampero, vicepresidente di Nokia e responsabile della musica, dei giochi, dei video e del social networking, il nuovo mondo “è una grande opportunità per l'intera industria". Nokia sta reinventando se stessa proprio attraverso la musica, i giochi, il video, e la collaborazione con Stewart è il primo grande passo verso un mondo di creatività che è ancora sostanzialmente inesplorato. "Dobbiamo cambiare modo di pensare, la comunicazione mobile cambia tutto. Pensate cosa può voler dire costruire dell'intrattenimento legato, ad esempio, alle mappe, alla localizzazione, o alla messaggistica istantanea. O la possibilità di trasmettere in diretta sul web i contenuti dal proprio cellulare, cosa che già adesso sta avendo successo. Le possibilità sono infinite”.
Ed è ancora Stewart ad abbozzare un quadro del futuro che ci attende. “L'arte nasce sempre dall'intuizione, dalle idee, dal cuore, dal momento. Certo, come ogni strumento nuovo, offrirà agli artisti nuove possibilità, e sarà la gente a usarlo in maniera inedita, a trovare soluzioni nuove e magari creare nuova musica. Immagino un futuro nel quale hai una piccola nuvola sopra la tua testa e in quella nuvola c'è tutto quello che ti piace. Porti con te quella nuvola e tiri giù qualcosa da guardare, da ascoltare, da condividere, ed è tutto controllato da questo piccolo device che hai in tasca”. “Un futuro che già oggi è qui”, dice sorridendo Ojampero, ricordando che tutto parte proprio da un piccolo oggetto che si ha in tasca che fa davvero tantissime cose, un PC che è nelle tasche della gente e che è macchina fotografica, lettore mp3, telefono, navigatore Internet, agenda, localizzatore GPS; pensate a quando quel device sarà un elemento nanotech da inserire nell’organismo umano, magari con le caratteristiche di un computer quantistico che, in un qualche modo, potrà aiutarci a capire cos’è meglio per una melodia e quale canale utilizzare per la sua diffusione, a quali soggetti è meglio inviare una demo in base all’umore che quelli avranno nel momento della diffusione del file sonoro; quali segnali umorali sarà meglio perseguire nel prosieguo della promozione che di per sé sarà un atto artistico, perché già la scelta di un template emotivo o la determinazione della sequenza delle immagini da mostrare in un preciso momento, una e una sola volta con un atto distruttivo dadaista, significherà dare un’impronta creativa alla nostra opera. Immediatamente condivisa e capace di diventare – da subito – un archetipo. Che potrà viaggiare oltre i confini dell’atmosfera terrestre insieme alle spedizioni di astronauti verso lo spazio interplanetario, o profondo. Meglio di una targhetta commemorativo posta su vetusti vettori spaziali vuoti di presenze umane e postumane.

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