>Racconti
Di altri uomini e di altre donne
di X

Nell’amplesso, mentre il dono della sua linfa attraversa il mio corpo e si propaga in me, il ricordo delle passate generazioni di non-morti diventa tutt'uno con la mia memoria personale di uomo. E mi sovviene l'eterno succedersi di epoche di morte, disgregazione, angoscia e dissoluzione. Quando il flusso del sangue defluisce dal mio desiderio alla sua sorgente primaria, il miracolo si è compiuto. L'angoscia che mi ha incatenato per tutta la vita, quel sentimento della possibilità nella quale si consuma l'esistenza, quella condizione inestirpabile dall’animo umano connaturata alla consapevolezza della libertà confinata dell’essere, è ormai sublimata, mutata in una forma di ordine superiore e, per questo, ancora più atterrente.

– Il mio nome è Jade – un sussurro emerge dalla trama arabescata degli ansiti e dei gemiti – e d’ora in poi sarò la tua guida nei territori sconfinati dell'Inferno. Preparati ad assaporare il retrogusto amaro della perdizione, perché d'ora in avanti dovrai fare i conti con il vuoto immortale che divora giorno per giorno la tua anima.

In un fuggente, singolo istante, l'angoscia prodotta dall'impotenza di fronte all'avvenire è stata annullata da un sentimento ancora più potente e totale: nella comunione carnale, la constatazione della mia limitatezza trasmessami dalle immagini di dolore, perdizione e ordinario squallore da lei colte quando ha scrutato dentro di me esplode con una energia deflagrante che non concede scampo. Alla fine mi ritrovo solo, sanguinante nel buio, vittima di una insana, assoluta disperazione.