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Hikikomori: anno 2032

Mentre veniva gentilmente invitato a salire sull’auto del Dipartimento, Kiro percepì una strana sensazione sulla propria pelle, quasi un sottile dolore che in modo graduale stava diventando insopportabile, subito dopo essere uscito di casa, scortato dai tre poliziotti: erano i tanto temuti raggi solari che riprendevano il lavoro, interrotto quasi quattro anni prima, sulla melanina di Kiro... Gli occhiali da sole forniti dalle autorità impedivano seri danni alla retina ed un medico-psicologo era pronto ad intervenire con un’ampia gamma di sedativi nel caso in cui dei comprensibili attacchi di panico avessero impedito il trasferimento dell’hikikomori in modo tranquillo verso il primo centro di accoglienza.

Il dolore alla pelle cessò non appena la portiera dell’auto fu chiusa e non ci furono accessi d’ira repressa. Una parte di Kiro sapeva benissimo che da quel momento in poi molte altre porte si sarebbero aperte e chiuse durante quel suo socializzante girovagare organizzato dallo stato...
Era il nuovo inizio della sua vita deciso per lui da altri.

E anche questa volta non poteva farci assolutamente nulla.


NOTE

hikikomori: in giapponese significa “ritiro, stare in disparte, isolarsi” ed è un termine che indica un fenomeno comportamentale, purtroppo crescente in Giappone, riguardante gli adolescenti e i giovani post-adolescenti, in cui si rigetta la vita pubblica e si tende a evitare qualsiasi coinvolgimento sociale. Si tende quindi a isolarsi chiudendosi nelle proprie case e interrompendo ogni genere di rapporto con gli altri, fuori dalle mura domestiche. L'hikikomori diventa schiavo della propria vita sedentaria, gioca con videogiochi e guarda la televisione durante tutto il proprio tempo libero. Molti casi nascono per via di disavventure scolastiche o lavorative. Secondo una stima del Ministero della Sanità giapponese il 20% degli adolescenti maschi giapponesi sarebbero hikikomori. In realtà sembrerebbe che questo "stato patologico" affligga non soltanto i ragazzi, ma anche le ragazze.
Katana: spada tradizionale giapponese.
Harakiri: suicidio.
Juku: lezioni private di materie scolastiche per i giovanissimi “studenti” dell’asilo.
Ijime: le molestie e le prese in giro da parte dei compagni di scuola.
Otaku: giovani giapponesi maniaci di tecnologia e fumetti manga.
Pachinko: grandi condomini dove si è stranieri l'uno all'altro.
Konbini: supermercati aperti 24 ore su 24.
P.A.D.R.E.: Programma d’Ampliamento delle Relazioni Extradomestiche.