Egan l'illeggibile?

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Egan l'illeggibile?

Messaggioda zoon » giovedì 8 febbraio 2007, 15:50

Un bell'articolo di Riccardo Valla, apparso su CarmillaOnLine, che interessa l'opera di Greg Egan.
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Messaggioda X » mercoledì 14 febbraio 2007, 1:18

Mi era sfuggito questo thread... :wink:

Ho lanciato discussione simile sul newsgroup di Yahoo! giustificando la mia risposta al quesito a scelta multipla di Valla (che per la cronaca è la prima) con la mia convinzione che Egan sia a tutt'oggi uno dei migliori interpreti in circolazione (secondo solo a maestri come Gibson, Vinge o MacLeod) dei mutamenti indotti a livello sociale e individuale dal progresso tecnologico. A differenza degli altri, però, che prediligono rispettivamente l'aspetto letterario o quello immaginifico o i risvolti antropologici e politici nelle loro opere, l'attenzione di Egan resta sempre ben fissa sul novum tecnologico (per dirla con Darko Suvin), producendo una fantascienza che Salvatore Proietti, con cui ero a cena l'altra sera, definiva giustamente old style. Buona fantascienza di una volta, insomma, ma più innovativa del 99% della paccottiglia smerciata ogni anno con il marchio SF... :roll:

E adesso aspettiamo di vedere in Italia che impatto avrà Stross con Accelerando, che almeno a tematiche, se non per lo stile, dovrebbe essere molto affine all'Egan migliore...

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Messaggioda zoon » mercoledì 14 febbraio 2007, 10:37

a parziale supporto di valla, devo dire che la scala di schild l'ho digerita malamente. c'è una pletora di nozioni scientifiche date per scontate che se non si conoscono vanificano quasi del tutto la comprensione del romanzo.
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Messaggioda X » giovedì 15 febbraio 2007, 1:00

Eh, ma Valla ne è anche traduttore e io non mi sognerei mai di andargli contro... :lol: Però è anche vero che molte delle nozioni che ne La scala di Schild restano in sospeso in realtà sono i retroscena di tecnologie già presentate altrove, in altri romanzi e/o racconti. Egan è l'artefice di un universo letterario la cui mitologia è esclusivamente sorretta dalla... tecnologia. E trovo questo suo approccio il prodotto di un'intuizione geniale... :wink:

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Messaggioda zoon » giovedì 15 febbraio 2007, 11:27

infatti non vado contro a valla, tutt'altro. quel "parziale" a cui facevo riferimento nel messaggio precedente lasciava spazio anche alla mia ignoranza su certi temi scientifici che tratta egan :)
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Messaggioda X » giovedì 15 febbraio 2007, 12:27

zoon ha scritto:infatti non vado contro a valla, tutt'altro. quel "parziale" a cui facevo riferimento nel messaggio precedente lasciava spazio anche alla mia ignoranza su certi temi scientifici che tratta egan :)


No, no... eri tu a essere schierato grossomodo sulla linea del Valla, e io su posizioni un po' devianti. Però credo anche che nell'epoca delle comunicazioni veloci, basta una ricerca su internet per colmare le lacune su qualsiasi materia (Wikipedia Beata subito! :wink: ).

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Messaggioda Ro » sabato 17 febbraio 2007, 1:09

Interessante questo thread. :P Una domanda e una considerazione.
La domanda: "Accelerando" verrà pubblicato in Italia? Quando e da quale casa editrice? Mi sembra un'occasione da non perdere. :D
La considerazione, invece, prende spunto da una frase di X. Io credo che un'opera di narrativa (romanzo o racconto che sia) debba essere costruita in modo da risultare comprensibile senza che siano necessarie altre ricerche e documentazioni, altrimenti perde quella compiutezza e quell'autonoma che ne sono caratteristiche essenziali. Asimov lo faceva... Forse con la meccanica quantistica è più difficile, ma a mio avviso varrebbe la pena fare uno sforzo in questo senso. :wink:
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Messaggioda X » sabato 17 febbraio 2007, 1:50

Ro ha scritto:Interessante questo thread. :P Una domanda e una considerazione.
La domanda: "Accelerando" verrà pubblicato in Italia? Quando e da quale casa editrice? Mi sembra un'occasione da non perdere. :D


Proprio così. Non so da chi, comunque... In un primo momento avevo subodorato tra le allusioni la possibilità che fosse... Armenia. Tra l'altro, nell'incoscienza più totale, forse a Fiuggi riuscirò a parlarne affiancando il mitico Proietti in un panel dedicato, in attesa che Stross venga personalmente in Italia per presentarlo (magari l'anno prossimo? Possiamo farci un pensierino per la NextCon 2008 :roll: )

Ro ha scritto:La considerazione, invece, prende spunto da una frase di X. Io credo che un'opera di narrativa (romanzo o racconto che sia) debba essere costruita in modo da risultare comprensibile senza che siano necessarie altre ricerche e documentazioni, altrimenti perde quella compiutezza e quell'autonoma che ne sono caratteristiche essenziali. Asimov lo faceva... Forse con la meccanica quantistica è più difficile, ma a mio avviso varrebbe la pena fare uno sforzo in questo senso. :wink:


Beh, sì. Ma mi chiedo: nell'era di internet e del sapere ipertestuale, non si potrebbe cominciare a sperimentare nuove forme di comunicazione con riferimenti a risorse esterne? Egan questo lo fa già, ma i riferimenti restano circoscritti sempre e comunque al suo universo narrativo...

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