dixit ha scritto:L'uomo e la quantistica s'intrecciano già oggi più fittamente di quanto si sappia. O più fittamente di quanto la fantascienza sia al corrente.
Fenomeni di fisica quantistica applicata ci circondano ovunque, nella tecnologia, nella scienza, in natura. Il problema semmai sta nell'imparare ad identificarli e proiettarli in una dimensione futura.
Beh, se ci limitassimo all'estrapolazione allora tanto varrebbe scrivere sui cellulari della prossima generazione, no?
dixit ha scritto:Purtroppo il mondo dei quanti è incredibilmente tecnico e qualunque scrittore voglia addentrarvisi deve fare lo sforzo di studiare di più. Non esistono solo l'effetto tunnel o l'entanglement. In realtà credo che la realtà superi la fs in questo campo, almeno per ora e di gran lunga. Ricordo che stanno iniziando a teorizzare i primi processi del viaggio nel tempo, dopo alcuni strani risultati ottenuti in laboratorio.
Ecco, su questo sono perfettamente d'accordo. Padroneggiare la materia scientifica è fondamentale, altrimenti si scrive fantasy e non fantascienza. Però resto convinto che i principi della meccanica quantistica si prestano molto meglio alla metafora che non alla pura proiezione futura. Intendiamoci, nell'economia della fantascienza l'estrapolazione è importante, ma non è tutto.
dixit ha scritto:Invece, le singolarità spazio temporali, i buchi neri, mi sembrano alquanto inaccesseibili... emmm non si chiamano buchi neri per nulla. E le teorie a riguardo sono per l'appunto indimostrabili in qaunto non se ne può avere osservazione diretta. La gravitazione quantistica è ben lungi dall'essere una teoria definitiva, ci sono ancora troppi parametri incerti e troppe cose fumose

Però ogni opera di narrativa si regge su regole molto semplici, dettate in sostanza esclusivamente dalla coerenza interna. Se prendo una teoria attuale, quindi non ancora confutata, e la spingo all'estremo, scrivo un racconto di fantascienza. Che poi sia bello o brutto, interessante o banale, quello dipende solo da me.
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