NeXt Con 2009
Inviato: domenica 22 novembre 2009, 13:17
Scrivo due cose a caldo sulla serata di ieri sera perchè qualche demone mi costringe a farlo.
Quindi scrivo sotto dettatura.
Una Con bene organizzata, con qualche imprevisto comunque endemico delle Cons, con l'unica vera pecca di non aver veduto i corti di Alex.
In definitiva "bravo Alex", un tassello in più di esperienza che servirà a evitare queste pecche che per il momento non danno la possibilità di darGli il massimo dei voti.
Ma veniamo al core: ha prevalso la linea del "compleanno tra conoscenti" proposto da Zoon o l'"occasione dei visibilità" propinata da Alex, Gazzo e anche Kremo?
Pensateci un po'... avete una risposta? No?
No, perché risposta non c'è. Non è stata nessuna delle due cose. Non è stato un ritrovo di amici/conoscenti/intellettuali che celebrano il connettivismo perché di connettivismo non si è parlato affatto, a parte sporadici riferimenti. Spiegare cos'è il connettivismo può diventare un esercizio sterile, lo so, ma parlare di cosa avete fatto, cosa state facendo, e cosa farete sarebbe stato giusto in un'ottica del genere, che anche Kremo avrebbe appoggiato volentieri.
E non è stata una grossa occasione di visibilità perché di esterni ce n'erano pochi e di giornalisti forse un paio portati dal Gazzo, credo.
Inoltre: c'è stata interattività? no. Si è parlato del connettivismo come gruppo? Solo in un intervenio di X.
Allora qual è la forza fondante del connettivismo? I contenuti? Quali? Lo stile? La forza del gruppo? Risposte?
Io vi dico:
Siamo in un momento cruciale per questo movimento: un momento in cui l'editoria ufficiale si è accorta di voi e non vi considera più uno scherzo divertente.
Un momento in cui dovete definire o chi siete o cosa fate (una delle due, almeno), per mandare avanti una cosa che servirà a tutti voi, ma anche un momento in cui tutto potrebbe sfaldarsi e ognuno prendere una strada diversa che, vi assicuro, difficilmente porterà a qualcosa.
Ancora tra di voi non è nato un Evangelisti, un Masali e quindi nessuno può permettersi di pensarsi "da solo".
Non c'è riferimento a una persona in particolare, Francesco ha dimostrato giustamente il contrario, sposando la causa connettivista quando si è reso conto che ne faceva parte. Bene. Quanto alle critiche al suo libro, non sono preoccupanti. Sul sesso/violenza non c'è appiglio: l'editoria è invasa. Burroughs-Ballard-Palahniuk-Houellebecq vi dicono qualcosa? Sulla complessità/prolissità del romanzo poi si può discettare quanto si vuole... il romanzo è un episodio.
La cosa fondamentale è non identificare il romanzo con il connettivismo, ma l'equazione giusta è connettivismo=x+verso+zoon+milani+(...)^2
Quindi sfornate nuovi mondi, liberi dalla sf anglosassone, producete, suonate, dipingete, pubblicate, mandate ai premi, fatevi vedere (ricordate le parole di Lippi?)
Voi l'avete detto, fatelo solo se lo volete, altrimenti propongo il 21 dicembre 2009 come data di fine del connettivismo.
Tanti saluti, un demone
Quindi scrivo sotto dettatura.
Una Con bene organizzata, con qualche imprevisto comunque endemico delle Cons, con l'unica vera pecca di non aver veduto i corti di Alex.
In definitiva "bravo Alex", un tassello in più di esperienza che servirà a evitare queste pecche che per il momento non danno la possibilità di darGli il massimo dei voti.
Ma veniamo al core: ha prevalso la linea del "compleanno tra conoscenti" proposto da Zoon o l'"occasione dei visibilità" propinata da Alex, Gazzo e anche Kremo?
Pensateci un po'... avete una risposta? No?
No, perché risposta non c'è. Non è stata nessuna delle due cose. Non è stato un ritrovo di amici/conoscenti/intellettuali che celebrano il connettivismo perché di connettivismo non si è parlato affatto, a parte sporadici riferimenti. Spiegare cos'è il connettivismo può diventare un esercizio sterile, lo so, ma parlare di cosa avete fatto, cosa state facendo, e cosa farete sarebbe stato giusto in un'ottica del genere, che anche Kremo avrebbe appoggiato volentieri.
E non è stata una grossa occasione di visibilità perché di esterni ce n'erano pochi e di giornalisti forse un paio portati dal Gazzo, credo.
Inoltre: c'è stata interattività? no. Si è parlato del connettivismo come gruppo? Solo in un intervenio di X.
Allora qual è la forza fondante del connettivismo? I contenuti? Quali? Lo stile? La forza del gruppo? Risposte?
Io vi dico:
Siamo in un momento cruciale per questo movimento: un momento in cui l'editoria ufficiale si è accorta di voi e non vi considera più uno scherzo divertente.
Un momento in cui dovete definire o chi siete o cosa fate (una delle due, almeno), per mandare avanti una cosa che servirà a tutti voi, ma anche un momento in cui tutto potrebbe sfaldarsi e ognuno prendere una strada diversa che, vi assicuro, difficilmente porterà a qualcosa.
Ancora tra di voi non è nato un Evangelisti, un Masali e quindi nessuno può permettersi di pensarsi "da solo".
Non c'è riferimento a una persona in particolare, Francesco ha dimostrato giustamente il contrario, sposando la causa connettivista quando si è reso conto che ne faceva parte. Bene. Quanto alle critiche al suo libro, non sono preoccupanti. Sul sesso/violenza non c'è appiglio: l'editoria è invasa. Burroughs-Ballard-Palahniuk-Houellebecq vi dicono qualcosa? Sulla complessità/prolissità del romanzo poi si può discettare quanto si vuole... il romanzo è un episodio.
La cosa fondamentale è non identificare il romanzo con il connettivismo, ma l'equazione giusta è connettivismo=x+verso+zoon+milani+(...)^2
Quindi sfornate nuovi mondi, liberi dalla sf anglosassone, producete, suonate, dipingete, pubblicate, mandate ai premi, fatevi vedere (ricordate le parole di Lippi?)
Voi l'avete detto, fatelo solo se lo volete, altrimenti propongo il 21 dicembre 2009 come data di fine del connettivismo.
Tanti saluti, un demone