Russell Kane ha scritto:Comunque, al di là dei ragionamenti filosofici, ritengo che sia giusto dare ad ognuno la libertà di decidere.
Si tratta di lasciare una scelta libera, non di imporre l'eutanasia come unico modello corretto di affrontare certe situazioni.
Russell Kane ha scritto:Se solo, almeno su questi temi, si potesse evitare lo scontro...
Lo scontro, caro Russell, quelli lì sono ben capaci di evitarlo: vedrai che finirà come l'indulto sotto Natale, due o tre giorni di polverone e poi il silenzio.
"Come cantava Battiato, povera Patria! "
Russell Kane ha scritto:Se ne torna a parlare perchè il nodo non è mai stato sciolto, l'appello di Welby (seppur dotato di ottima forma e sostanza) non è il primo.
Hai ragione, appena ci sarà qualcos'altro che potrà tenere la massa impegnata, si sposteranno su quello.
Ro ha scritto:Certo, perché è un problema senza soluzione. È una di quelle questioni destinate a rimanere aperte in eterno, come quella della giustizia.
È più giusta una condanna a morte assassina quanto l'imputato o un ergastolo senza la speranza nel domani?
Ro ha scritto:Francamente ho difficoltà a prendere posizione, tanto più che dai tempi di Cesare Beccaria i dibattiti sono ancora aperti. (Sull'argomento, vi consiglio di leggere lo splendido racconto di Damon Knight "Il paese della gentilezza").
Ro ha scritto:Sull'eutanasia, trovo altrettante difficoltà , ma non per motivi etico-religiosi, quanto per motivi (se volete) pratici.
Personalmente non avrei difficoltà a concedere l'eutanasia a Welby, perché richiesta da un malato terminale in grado di esprimersi e di ragionare lucidamente.
Però non tutti coloro sono nelle sue condizioni vogliono smettere di vivere (lo dimostra un'intervista ad un contraltare di Welby).
Allora come si fa a determinare se applicare l'eutanasia o meno a chi non è in grado di chiederla né di rifiutarla?
Ro ha scritto:Una proposta che mi sentirei di avanzare è quella di fare delle leggi
ad personam (e questa volta Berlusconi non c'entrerebbe) per chi si trova nelle gravi condizioni di Welby. Leggi che non potrebbero però prescindere da un'accurata perizia psichiatrica fatta da commissioni di grandi medici dal solido profilo morale.
Forse così non si scongiurerebbe il pericolo degli abusi, ma quantomento lo si ridurrebbe di molto.
Evertrip ha scritto:Seconda precisazione: in un certo senso, sono d'accordo anch'io con l'eutanasia, ma bisogna fare dei passi di piombo quando si entra nel vivo della faccenda: stiamo parlando di lasciar morire un essere umano, e come diceva Montale, occorrono troppe vite per farne una. Per questo è raccomandabile una certa attenzione a tutti i possibili fattori prima di usare questa via, vedere ogni possibile rimedio prima di accordare la morte ad un uomo libero.
Poiché non esiste nulla di peggiore di non averle prima tentate tutte.
Ro ha scritto:Tornando un attimo sulla questione della giustizia, con il suo tono ironico X dice la veritàSe però è stata trovata una soluzione (ancorché sbagliata) a livello di istituzioni, non si può dire altrettanto per quanto riguarda l'opinione pubblica.
Ro ha scritto:Sull'eutanasia, invece, il tema è veramente complesso. Non vorrei che rischiassimo di banalizzarlo, però il confronto tra di noi in questa sede mi pare interessantissimo.
A mio avviso, il testamento biologico lascia il tempo che trova. Non si può scegliere prima di ammalarsi, perché le percezioni sono diverse, così come la scala dei valori e la disponibilità al compromesso e alla sofferenza. Per cui se adesso uno di noi dichiarasse che piuttosto di ritrovarsi nelle condizioni di Webly preferirebbe morire, magari quando la circostanza si presentasse davvero costui potrebbe avere un'altra opinione ed essere disposto a tutto pur di andare avanti, in qualsiasi maniera e a qualsiasi prezzo.
Ro ha scritto:Wilbur Smith insegna che lo scorpione circondato dalle fiamme e destinato a morire non si getterà nel fuoco, ma attenderà al centro che le lingue di fuoco lo raggiungano e che avvenga l'inevitabile. Forse è istinto di autoconservazione, o attaccamento alla vita... Si tratta comunque qualcosa difficile da spezzare, quando ci si trova davanti al fatto compiuto.
X ha scritto:E' una questione di responsabilità comunque personale: io oggi posso dire che quella è la mia decisione e domani potrei cambiare idea. Ma se non fossi nelle condizioni di esprimere il mio dissenso da quanto precedentemente affermato, allora avrei il dovere morale di subirne le conseguenze.
X ha scritto:La tua obiezione, Ro, credo che nasca dal fatto che sei intrinsecamente più ottimista di me: tu ti metti già nei panni dell'uomo che si risolleva dal male. Io no. Se un male simile arriva (sia sclerosi laterale amniotrofica, coma o quello che vuoi), io prendo la realtà di petto. Se al giorno d'oggi non esiste cura, è lecito sperare nel futuro, ma solo per i nostri figli. Ovviamente, questo è il modo in cui io vedo le cose, e non voglio importi il mio punto di vista. Ci tenevo solo a chiarire la mia posizione...![]()
X ha scritto:Poi, magari, la strategia dello scorpione è quella giusta: se si sottrae alle fiamme abbastanza a lungo è possibile che prima o poi arrivi qualcuno a trarlo d'impaccio. Contro questa eventualità, però, gioca un fattore contrario: lo scorpione ha un aspetto che non ispira proprio fiducia e, come se non bastasse, sussiste il rischio che reaggirebbe all'intrusione di una mano amica scambiandola per una minaccia e pungendola con il suo aculeo, annientando in questo modo qualsiasi possibilità di salvezza il Signore Iddio potesse aver disposto per la sua sorte. E' dura, essere uno scorpione...![]()
Con amicizia,
X
Ro ha scritto:Quanto alla decisione presa da chi ti sta vicino, è qualcosa che si presta a molti abusi.
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