Ciao a tutti,
si riparte... Sbrino il cervello.
Articolo interessante ma ammetto di non essere molto d'accordo sull'impostazione della notizia che per altro mi sembra un po' confusa.
Da sempre non ho mai creduto nelle teorie riduzioniste e materialiste per cui un disagio psichico debba essere necessariamente ricondotto ad un malfunzionamento biologico-chimico del cervello.
Uno, perchè la stessa malattia mentale è storicamente fondata, nel senso che sono le varie epoche e le varie culture ad attribuire ad un comportamento un "
valore" patologico.
Due perchè in questo caso noi potremmo arrivare alla modellizzazione di un cervello perfettamente funzionante (e dunque ad un comportamento perfettamento sano) che però rischia di far precipitare l'uomo verso gli abissi di una omologazione - magari farmaceuticamente indotta.
La dipendenza riconducibile a fenomeni biologici-chimici? Se così fosse allora non dovrebbero importare (come cita l'articolo - e qui l'intrinsica confusione) le nuove strategie di marketing che attirano e ingabbiano e costringono alla dipendenza, perchè essa, come visto, è causata da un errore di implementazione all'interno dei meccanismo del cervello. Insomma, chi ha tali malfuzionamenti diventa dipendente, chi non li ha puo' essere stimolato e bonbardato di proposte di dipendenza ma non ne viene catturato.
Personalmente attribuisco le dipendenze, così come la maggior parte delle malattie psichiche o meglio dei disagi psichici, a fenomeni di natura contestuale, sociale, personale, familiare. E' il cammino della vita che ci porta verso alcune dipendenze o patologie, e la cosa davvero preoccupante che puo' capitare a tutti perchè in fondo è solo il caso che governa le nostre vite e non esistono neppure gli argini di cui parlava il Machiavelli.
Attendo vostre.
Speriamo che il cervello si sia sbrinato a suffcienza.
Ciao
Logos