http://dweb.repubblica.it/dettaglio/Cellule-glamour/28842
Le staminali sono come dei libri, con pagine bianche ancora da scrivere. Possiamo conoscere in anticipo soltanto il genere: c'è quella che diventerà pelle, quella che diventerà osso o tessuto cardiaco. Ma ci sono anche quelle più "flessibili" o multipotenti: possono diventare più di un tessuto. Tutte loro comunque sono "adulte". Servono in pratica a mantenere e riparare l'organo in cui si trovano. Le embrionali invece, quelle che infiammano i dibattiti etici e politici, sono pluripotenti: possono quindi diventare qualunque tipo di cellula e si isolano negli embrioni di pochi giorni.
La ricerca in campo estetico utilizza solo le staminali adulte. I dermatologi ci stanno lavorando da qualche anno e ora sono riusciti a ricavare informazioni importanti mettendo sotto il microscopio un aspetto molto particolare, che chiarisce i meccanismi dell'invecchiamento: "Le staminali adulte della pelle nascono, vivono e si autoriproducono in un microambiente chiamato niche, situato nello strato basale dell'epidermide. Questo habitat le protegge e le preserva dal degrado e allo stesso tempo regola la loro fisiologica proliferazione che è quella che permette alla pelle di rigenerarsi e di mantenersi compatta e tonica", spiega Carlo Pincelli, professore di Dermatologia alla facoltà di Bioscienze e Biotecnologie dell'università di Modena e Reggio Emilia.
"Infatti, le staminali adulte, rappresentano un serbatoio al quale gli organi attingono per rigenerarsi. Purtroppo photoageing e cronoinvecchiamento possono danneggiare il niche, provocando una diminuzione del numero di staminali e indebolendo la loro funzionalità. Se avviene una perdita di potenzialità, significa che non possono più autoproliferare in modo illimitato e, di conseguenza, per la pelle significa invecchiare prima del tempo".