7di9 ha scritto:
Dove per progressione intendo comprensione e manipolazione dello spazio esterno,
E speriamo che presto vengano scoperti pianeti abitabili. Gliese d mi puzza, è più simile a Nettuno
http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Gliese_d,_l_esopianeta_abitabile/1319985(L'articolo è un po' bacato. Dice masse solari, ma sono chiaramente masse terrestri.)
7di9 ha scritto: e per evoluzione il raggiungimento di nuove vette di postumanesimo "sciamanico", per citare Leobulero.
Certo, una simile prospettiva potrebbe apparire frenante per la crescita cognitiva dell'essere umano...
Poi molto semplicemente - e magari stupidamente - mi chiedo: perché tanta fretta?
Concludo, citando una massima tanto vetusta quanto vera: mai fare il passo più lungo della gamba
7di9
Spiegalo a Neil Armstrong
Concordo con te 7di9, a fare il passo troppo lungo si rischia di essere giunti lontano inutilmente, con il rischio di non riuscire a fermarsi stabilmente. Vedi, mancanza di una base lunare. Quanti soldi buttati per qualcosa che di scientifico aveva poco. E non sono io a dire che era poco scientifico mandare un umano sulla Luna, lo dicevano gli ingegneri della NASA all'epoca.
Oppure ci si dimentica di operare applicazioni tecnico scientifiche, allo scopo di migliorare la qualità della vita, in modo tale da non danneggiare irreparabilmente qualcosa che abbiamo fatto finta di non vedere.
Medicine che uccidono anziché curare, inceneritori tumorofili che non risolvono il problema dei rifiuti, eccetera.
La scienza va fatta con testa. Sapendo cioè che non è tutto utile davvero ciò che s'inventa. Anche se può far bene al portafoglio.
Io credo in una scienza spregiudicata, ma con il senno di chi vuol migliorare il mondo domandandosi quali siano le controindicazioni delle applicazioni. Ossia credo in una scienza che non si ponga limiti di analisi e di esperimentazione, ma in una che non si accontenti mai delle prime conclusioni. Meglio sperimentare e ricercare più a lungo, rispondendo a tutti i dubbi e le domande.
E non sto parlando di cellule embrionali staminali. Ma di nanoparticelle che abbiamo prodotto per il nostro benessere e che magiamo quaotidianamente, accumulandole da qualche parte nei tessuti del nostro organismo, ignorandole, mentre complottano contro di noi.
La scienza non va fermata, proprio per questo dovrebbe avere più spazio, per indagare più a fondo e trovare il modo di produrre applicazioni che invadano il nostro mondo, senza ucciderci tutti.
Io sono convinto che non sia intenzione degli scienziati ignorare i pericoli, ma di sicuro questa è l'intenzione degli investitori, che non vogliono investire un centesimo di più per produrre qualcosa che oltre che lucroso sia anche non pericoloso.