L'idea dell'ibridazione dei generi è interessante, ed è anche la direzione che sembra seguire il mercato. Ormai, almeno in Italia, un libro con dentro della fantascienza vende solo se è mascherato da qualcos'altro: noir, thriller, spy-story. Ma serve comunque un elemento distintivo, altrimenti in prospettiva non vedo un futuro roseo date queste premesse: la SF tende infatti a dissolversi nella sovrastruttura, così la commistione non produce l'esito sperato di un interessamento da parte del lettore nel genere in sé. Semmai continua a cercare sempre e solo la stessa ricetta, avendola apprezzata la prima volta: ed ecco quindi che la volta successiva comprerà un nuovo ibrido SF-noir senza nemmeno prendere in considerazione l'idea di approfondire il discorso sulla SF. Temo che un simile atteggiamento sia anche motivato dal modo superficiale con cui spesso vengono proposti elementi SF in contesti magari estranei.
Un uso improprio della commistione dei generi, insomma, com'è quella attualmente portata avanti, non è secondo me sufficiente per risollvevare le sorti della fantascienza.
X