La bomba atomica che non abbiamo avuto

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Messaggioda X » domenica 28 gennaio 2007, 23:21

L'idea dell'ibridazione dei generi è interessante, ed è anche la direzione che sembra seguire il mercato. Ormai, almeno in Italia, un libro con dentro della fantascienza vende solo se è mascherato da qualcos'altro: noir, thriller, spy-story. Ma serve comunque un elemento distintivo, altrimenti in prospettiva non vedo un futuro roseo date queste premesse: la SF tende infatti a dissolversi nella sovrastruttura, così la commistione non produce l'esito sperato di un interessamento da parte del lettore nel genere in sé. Semmai continua a cercare sempre e solo la stessa ricetta, avendola apprezzata la prima volta: ed ecco quindi che la volta successiva comprerà un nuovo ibrido SF-noir senza nemmeno prendere in considerazione l'idea di approfondire il discorso sulla SF. Temo che un simile atteggiamento sia anche motivato dal modo superficiale con cui spesso vengono proposti elementi SF in contesti magari estranei.

Un uso improprio della commistione dei generi, insomma, com'è quella attualmente portata avanti, non è secondo me sufficiente per risollvevare le sorti della fantascienza.

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Messaggioda Evertrip » lunedì 29 gennaio 2007, 14:49

Approvo quanto dici, è per questo che si ha bisogno di buone penne che incantino, l'essenziale è portare un messaggio positivo che perori la causa della SCI FI

A questo punto, la (o una) base c'è. Come può essere sviluppata, è la domanda.
Sta discussione mi sta prendendo parecchio. :D
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Messaggioda zoon » lunedì 29 gennaio 2007, 15:10

se guardiamo alla lezione del cyberpunk, allora dovremmo scrivere di un futuro poossimo, davvero prossimo, e da lì cogliere gli stravolgimenti - garantiti - che i nostri figli vivranno; a quel punto, bisognerebbe cercare di spingere la speculazione mentale su territori più lontani.
ma se i lettori volessero letteratura d'evasione, allora dovremmo spingerci nello spazio profondo, a inventar meraviglie con l'aiuto della fisica quantistica?

in effetti è una domanda micidiale a cui non è facile rispondere, evertrip...
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Messaggioda X » lunedì 29 gennaio 2007, 15:16

zoon ha scritto:ma se i lettori volessero letteratura d'evasione, allora dovremmo spingerci nello spazio profondo, a inventar meraviglie con l'aiuto della fisica quantistica?


Mah, l'evasione secondo me resta separata dall'ambientazione. Prospettare l'evoluzione futura dell'uomo da qui a - diciamo - un milione di anni, con sciami di nanomacchine senzienti proiettate nel cosmo alla conquista di nuovi pianeti e/o nuove dimensioni dell'essere, non significa mica fare evasione... Anzi, solleva interrogativi e riflessioni di carattere filosofico che coinvolgono il ruolo stesso dell'uomo nell'ordine del mondo, il concetto di identità, e gli orizzonti dell'escatologia. Con tutto il rispetto per l'avventura pura, questa non sarebbe evasione, ma SF d'idee...

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Messaggioda zoon » lunedì 29 gennaio 2007, 15:48

il problema sarebbe capire verso quale scenario ci dirigeremmo (in quel futuro lontanissimo, dico)...
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Messaggioda X » lunedì 29 gennaio 2007, 16:20

zoon ha scritto:il problema sarebbe capire verso quale scenario ci dirigeremmo (in quel futuro lontanissimo, dico)...


Intendiamoci, questa è prerogativa dell'autore. E' lui che sceglie quale sterzata dare alla storia che racconta. Ma l'evasione si può fare nel futuro remoto come in quello prossimo imminente... tant'è che anche molto cyberpunk (del cyberpunk peggiore) di impegnativo e di impegnato ha ben poco...

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Messaggioda zoon » lunedì 29 gennaio 2007, 16:30

e qui, quindi, veniamo al succo del thread: non c'è una ricetta fissa (ovvio) per scrivere ottima sf. per cui, diamoci da fare e scriviamo cose memorabili ;)
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Messaggioda Evertrip » lunedì 29 gennaio 2007, 19:47

Più che altro il mio ragionamento non era indirizzato su una linea personale...ognuno di noi è potenzialmente genio rivoluzionario a suo modo, il problema che mi stavo ponendo io era: come riuscire ad apportare un cambiamento che fonda rami culturali lontanissimi con la sci fi? Hai ragione zoon, è una bella domanda, ma io voglio lo stesso scervellarmi, c'è qualcosa che è rimasto intentato, a mio avviso...
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Messaggioda X » martedì 30 gennaio 2007, 0:21

Evertrip ha scritto:...c'è qualcosa che è rimasto intentato, a mio avviso...


Forse è così, ma finora mi sento di riconoscere nella storia della fantascienza il susseguirsi ciclico di certi schemi: dall'avventura delle origini al filone sociologico degli anni '50, il suo progressivo inaridirsi soppiantato dalla rivoluzione stilistica e tematica della New Wave (dall'outer space all'inner space, passando per ogni tipo di sperimentazione letteraria), e dopo di questa il risollevamento dopo un'altra breve eclissi con il cyberpunk. E' una storia di corsi e ricorsi, insomma, come per gran parte delle vicende umane.

La congiuntura attuale vede la fantascienza ulteriormente sfavorita dal predominio di noir e fantasy sul mercato, con il suo conseguente, logico esilio in una posizione di inferiorità. La fantascienza italiana, oltretutto, sembra oggi prevalentemente orientata verso il filone "temporale" (ucronie, viaggi nel tempo). E' così più o meno dal finire degli anni Novanta. Magari presto la tendenza s'invertirà. Io lavorerei sul tentativo di riportare la tecnologia e l'indagine filosofica (teologica, escatologica, morale) al centro del genere. E' per questo che nasce il connettivismo, no? :wink:

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Messaggioda dixit » martedì 30 gennaio 2007, 0:29

Teologia, escatologia, morale :D
ci dimentighiamo che è l'uomo il protagonista di questa avventura :D
ci vorrebbe una fantascienza che metta al centro l'essere umano. Sapete, non lo vedrei male un ritorno dell'antropocentrismo in versione hard sciense fiction.
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Messaggioda X » martedì 30 gennaio 2007, 0:45

dixit ha scritto:Teologia, escatologia, morale :D
ci dimentighiamo che è l'uomo il protagonista di questa avventura :D


Non l'ho dimenticato... Un uomo che supera i suoi limiti e sconfina in una condizione postumana non si avvicina forse di un passo alla condizione di un dio, o almeno un demiurgo? E spingere alle estreme conseguenze questa riflessione, verso generazioni postumane che ancora non riusciamo nemmeno a immaginare e che forse attueranno manipolazioni a noi inconcepibili del tempo, dello spazio, dell'energia, della materia e dell'informazione, non fa parte di un discorso escatologico? E la disciplina morale (magari una nuova disciplina morale) non dovrebbe/potrebbe essere il valore discriminante utile (o imprescindibile) per definire o ridefinire la nuova condizione dell'uomo, magari dopo la Singolarità (e quindi nell'accezione di "uomo" includo eventualmente qualsiasi altro ente pensante emerso, dalle IA a eventuali intelletti potenziati)?

No, non l'ho dimenticato... :wink:
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Messaggioda dixit » martedì 30 gennaio 2007, 0:58

Eh gia'.
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Messaggioda Evertrip » martedì 30 gennaio 2007, 22:20

Forse un uomo in quanto cosciente tecnologicamente d'esser parte del tutto non è da escludere. A tecnologizzare la religione ci hanno pensato in tanti, ma forse bisognerebbe approdare a qualcosa di più estraneo dal concetto umano, un iperevoluzione che lo vede trascendere la stessa carne, gli arti che si atrofizzano soppiantati da parti meccaniche o da pura energia...sì, decisamente va trasceso il confine umano.
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Messaggioda X » martedì 30 gennaio 2007, 22:33

Evertrip ha scritto:Forse un uomo in quanto cosciente tecnologicamente d'esser parte del tutto non è da escludere. A tecnologizzare la religione ci hanno pensato in tanti, ma forse bisognerebbe approdare a qualcosa di più estraneo dal concetto umano, un iperevoluzione che lo vede trascendere la stessa carne, gli arti che si atrofizzano soppiantati da parti meccaniche o da pura energia...sì, decisamente va trasceso il confine umano.


Come per ogni cosa, credo che siano possibili tanti approcci alla materia quanti sono gli autori che vi si accostano. Mi preme sottolineare come il connettivismo abbia già iniziato a esplorare anche questa direzione dell'indagine speculativa... e uno dei suoi risultati migliori (a detta di molti, non è solo un mio parere) sarà incluso in Supernova Express, per la firma del nostro mitico Roberto Furlani. Ma lì dentro ci sarà spazio anche per molto altro, diciamo che questa è solo una piccolissima anticipazione...

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Messaggioda Evertrip » mercoledì 31 gennaio 2007, 14:41

Questo sig. Furlani, che tema ha trattato, nello specifico? Sono curioso :D
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