rivista letteraria e para-fantascientifica "Nugae"

Se non sai dove va, qui andrà bene.

Moderatori: X, 2x0

Messaggioda Massimo Baglione » giovedì 12 aprile 2007, 10:13

Beh guarda, personalmente ho avuto modo di tastare le reazioni di chi ho "iniziato" alla fantascienza.
Solo una donna (mia madre) continua a non apprezzare, ma almeno ci ha provato.
Tutti gli altri si sono meravigliati, ed è per questo che insisterò sempre su una diffusione scolastica dei testi di sci-fi, perché non ci si può aspettare che la fantascienza piaccia a priori se nessuno tenterà mai di farla apprezzare.
La narrativa generale piace perché per almeno un decennio scolastico ci viene proposta, tutto qui. La fantascienza, così come l'erotico e altre nicchie, non sono conosciute solo perché non c'è mai stato questo primo approccio.
E' un po' come pretendere che tutti sappiano usare la lavatrice o sappiano fare la carbonara... però tutti sappiamo vestirci, con gusti più o meno discutibili.
Massimo Baglione
 
Messaggi: 278
Iscritto il: venerdì 15 settembre 2006, 11:48
Località: Under construction

Messaggioda dottoreinniente » giovedì 12 aprile 2007, 10:21

Come diceva Alberto Sordi in un suo film rivolgendosi ad un piatto di spaghetti: "m'hai provocato? e mò te magno!"

...aggiungerei: la Fantascienza VUOLE essere ghettizzata!
E vediamo di spiegare le ragioni psicologiche (neanche di mercato!) che albergano dietro tale autoesilio: gli autori sf, non so perchè, in genere, credono di essere "speciali" e, anche un pò a causa degli argomenti trattati, accettano passivamente di essere relegati (quasi come se fosse una condizione normale) al di fuori del mondo pratico. Il vero danno non è l'essere considerati tali (sappiamo che la gente vede i letterati in generale come persone un pò "fuori", non di testa, ma fuori dalle dinamiche quotidiane della vita di chi deve mettere "il piatto a tavola") ma è l'AUTOCOMPIACIMENTO di questa condizione... La Fantascienza dovrebbe cominciare a parlare (o ritornare a parlare) con la gente e per fare questo deve rischiare di mescolarsi con gli autori mainstream. La gente fa un passo indietro quando sente dire che si tratta della presentazione di un libro di fantascienza: cominciamo a parlare di letteratura, poi sul genere si vedrà... Tempo fa ho assistito alla presentazione di un libro di poesie di un'amica e la sala era piena di gente, i relatori eterogenei e interessati all'evento LETTERARIO e nessuno era vestito da astronauta o alieno, nessuno si salutava con le dita allargate dicendo qualche frase estrapolata da qualche telefilm e tutti avevano abiti normali senza cravatte fosforescenti o altre cosette del genere... Ebbene in quel libro c'erano POESIE DI FANTASCIENZA. Ma nessuno ha detto: "vado ad un happening fantascientifico!" Capito cosa voglio dire?... Ripeto: non sto criticando le Con... Ma questo dovrebbe essere l'approccio per sghettizzare la Fantascienza. Secondo me! E so che in molte parti succede già.

Vogliamo parlare di alcuni operatori del campo? Escluse persone come te, Giovanni De Matteo e tanti altri anche al di fuori di questo forum, gli altri COLTIVANO IL PROPRIO ORTICELLO FANTASCIENTIFICO CON UN ACCANIMENTO A DIR POCO RIDICOLO, PER NON DIRE INFANTILE! Guai a te se ti intrometti con argomenti letterari tentando di disturbare il sonno di chi vive gran parte della proprio vita alle spalle di telefilm e gadget a pile come eterni bambini (anche io c'ho un Goldrake di plastica giù in garage: che credete!)... Una volta un dinosauro della fantascienza italiana (pronto per l'estinzione) mi accusò di "servire cavoli a merenda", nel senso che sulla mia rivista pubblicavo senza alcun discernimento (secondo lui!) racconti sci-fi e racconti diciamo "normali"... Perchè quale è il problema? I racconti sci-fi NON sono letteratura? Alcuni racconti (tra cui i miei che fanno leggermente cagare) veramente non sono letteratura e sono tutt'al più timidi sperimentalismi ancora bisognosi di profonde letture e revisioni stilistiche... Ma vi sono alcuni autori, che ho avuto il piacere di ospitare su "Nugae", che non si presentavano come autori sci-fi... Solo alla fine del racconto ti accorgevi che l'argomento era fantascientifico. Basta con le etichette, basta con "io sono..."; basta con i raggruppamenti e le "zone marcate" con l'urina dei "maestri", basta...! Ne ho le palle piene! Voglio una società senza padri! A morte i genitori e i maestri!

Veniamo al problema librerie: la situazione da te descritta è uguale, ahimè, un pò ovunque... Generalmente le librerie c'hanno il settore fs vicino ai cessi o vicino alla scala d'emergenza... Della serie: o ti compri un libro di Dick perchè hai bisogno di andare al bagno oppure fuggi per la scala antincendio perchè la fantascienza per alcuni è sinonimo di catastrofismo... Solo a Londra, in una libreria di Oxford street, ci voleva la cartina per girare il settore sci-fi... Ma stiamo parlando dell'Inghilterra, della patria di Doctor Who, della nazione che ha istituito il primo corso universitario con diploma di laurea in fantascienza...? Si, parliamo proprio di quella nazione! Ah, allora è normale.
Diceva Asimov (e non solo) che la Fantascienza si sviluppa nelle nazioni che godono di un certo benessere scientifico e economico... Se l'Italia c'ha lo scaffale sci-fi vicino ai cessi, un motivo ci sarà...! O no?
E poi c'è da aggiungere un altro "particolare": frequentando marginalmente il mondo delle librerie a causa della rivista che curo, ho imparato a conoscere e rispettare le esigenze dei Librai... Molti pensano che fare il libraio sia un mestiere romantico e ottocentesco; pensano ad un vecchio libraio con gli occhiali sulla punta del naso che nasconde dietro uno scaffale in legno massiccio un passaggio segreto che porta ad una sala piena di incunaboli impolverati che svelano il mistero del Santo Graal...
Molto spesso, invece, i librai sono molto più "scazzati" degli autori e se ne fregano se non riesci a piazzare il tuo capolavoro fantascientifico... Come ci spieghiamo il fatto che la disposizione dei libri sci-fi nelle librerie sia la stessa a Belluno da Massimo e a Battipaglia da Michele? Il motivo è che loro, i librai, ricevono delle direttive nazionali che si basano sull'andamento statisticamente provato di un mercato che non spende 'na lira per i libri in generale e manco mezza lira per quelli sf...! Quindi i libri di fantascienza vanno automaticamente vicino al cesso della libreria. E' semplice! Ed ecco nascere il fenomeno delle Con (che esistono anche nelle nazioni in cui la fantascienza va bene, per carità!) in cui si applica la filosofia del "chi fa da sè, fa per tre!" E quindi il fenomeno dell' "orticello" di cui sopra ecc. ecc. ecc.! Ma per fortuna non tutte le Con sono così!

Vogliamo parlare della scuola? Sai Max, forse la scuola non è stata sempre così... Ho qui con me, per esempio, un'antologia per le scuole di alcune decine di anni fa (Ed. Mursia) intitolata "il futuro dietro l'angolo" in cui compaiono SOLO gli scritti dei maggiori autori di fantascienza nazionali e non... Si tratta di un vero "miracolo dal passato" (oserei dire: un fatto "fantascientifico") nella scuola italiana che procede, non so bene oggi, a colpi di rigide circolari ministeriali...
Ma la domanda che mi pongo dinanzi a tale antologia fantascientifica è: QUANTI DOCENTI L'AVRANNO ADOTTATA? Ovvero quanti insegnanti avranno avuto il coraggio di fare quello di cui tu parlavi, cioè sostituire per un attimo Manzoni con Heinlein...!? Secondo me, pochi!
Ed è per questo che meritiamo di vivere in un paese in cui, uno dei suoi comici più famosi - Ugo Tognazzi - parlava di "fantascemenze"...

Ringrazio tutti quelli che, rischiando di essere considerati come "cavoli a merenda", mandano i propri scritti fantascientifici senza preoccuparsi di venire pubblicati accanto ad un saggio sulla poetica di Dino Campana...
Ringrazio persone come Giovanni De Matteo che ha mandato tranquillamente un articolo sulla prima NextCon senza porsi il problema di ritrovarsi accanto all'articolo che parla della Casa Internazionale delle Donne di Roma...

Scendete, uscite per le strade... La fantascienza non appartiene ad "altri mondi" ma a questo... La fantascienza la puoi respirare scendendo in strada...
La fantascienza siamo noi!
Avatar utente
dottoreinniente
 
Messaggi: 183
Iscritto il: martedì 3 ottobre 2006, 17:40

Messaggioda X » giovedì 12 aprile 2007, 13:35

dottoreinniente ha scritto:Ringrazio persone come Giovanni De Matteo che ha mandato tranquillamente un articolo sulla prima NextCon senza porsi il problema di ritrovarsi accanto all'articolo che parla della Casa Internazionale delle Donne di Roma...


Non devi ringraziarmi. Sul serio... Io te l'ho mandato proprio per ritrovarmi accanto alla Casa Internazionale delle Donne!

dottoreinniente ha scritto:Scendete, uscite per le strade... La fantascienza non appartiene ad "altri mondi" ma a questo... La fantascienza la puoi respirare scendendo in strada...
La fantascienza siamo noi!


Ben detto, Michele. In effetti la fantascienza italiana è soffocata dalla marea dei fan club e ormai tende - salvo rarissimi casi - praticamente all'autoidentificazione con la SF televisiva. Però, come già dicevo tempo fa a un amico che temeva, venendo a Fiuggi, di ritrovarsi in mezzo a una sagra di eventi dedicati alla televisione e a bassissimo contenuto fantascientifico, io sono del parere che non è arretrando e trovando nuovi sbocchi che si vincerà la battaglia. Certo, anche quello è utile, anzi serve: riversarsi nel mainstream senza timore delle contaminazioni o della "letterarietà", come hanno fatto i compianti Burroughs e Vonnegut (pace all'anima sua, su Tralfamadore... così va la vita, mitico Kurt!), potrebbe essere un modo per sdoganare il genere dove più conta, ovvero nelle scuole. Però... siamo proprio sicuri che adottando Heinlein al posto di Manzoni le professoresse delle scuole del Regno non finiranno per farci odiare la fantascienza al pari dei Promessi Sposi?

Insomma, per me è andata così. Mi sono ritrovato con un paio di racconti sull'antologia delle medie: Brown e Asimov. La professoressa li ha saltati a pie' pari, io no. Me li sono letti e riletti, perché non riuscivo a trovare l'ombra di un libro di SF dove vivevo (avete presente una cittadina della Basilicata? 20mila abitanti, una fabbrica della FIAT in costruzione, una storia lunga mille anni alle spalle... e oggi 2 librerie! Di reparto fantascienza, manco a parlarne...). Li ho letti e riletti, dicevo, e quando al termine della seconda media la medesima professoressa di Lettere ha tirato fuori i libri della biblioteca scolastica (si fa per dire, un cassone pieno di libri gettati alla rinfusa... di cataloghi ed elenchi, manco a parlarne...), io mi sono imbattuto in una copia de "L'ora di fantascienza", a cura di Fruttero e Lucentini, e l'ho arraffata al volo. Con sommo disgusto della suddetta prof...

Inutile dire che quel libro non l'ho più restituito... Per inciso, ammetto che qualche anno più tardi sarei rimasto anche molto turbato dall'apprendere del trattamento riservato dagli stessi Fruttero e Lucentini agli autori nostrani, ma era una rivelazione che chiudeva il cerchio: nessuno degli operatori culturali italiani, siano essi del settore oppure al servizio delle istituzioni, è privo di pecche. Tutti hanno il loro bagaglio di responsabilità. Tutti, lo ripeto, tranne quelli che non hanno mai abbandonato il loro background, il fandom... Penso a gente come Curtoni, o Catani, o Sosio, giusto per fare qualche nome. Appassionati veri, che mettono la fantascienza davanti a tutto il resto.

E allora sarebbe bello che a scuola venissero adottate antologie di fantascienza, a patto che chi insegni lettere sia capace di trasmettere passione in chi dovrebbe recepire il messaggio. Sarebbe altrettanto bello che ai piani alti dell'industria culturale cominciassero a puntare sull'unico genere letterario che fra dieci anni avrà ancora un senso, con buona pace per le marchette intellettualoidi che spopolano oggidì. Una cosa che mi pare che non si sia ancora detta, è che in Italia, le cosiddette classifiche dei bestseller sono precompilate alla stregua di quelle del mercato musicale: quando un editore manda il suo libro al distributore, se ha deciso che dovrà venderne 35mila copie con la prima tiratura, a prescindere da quante ne saranno davvero acquistate per il mondo intero quel libro avrà venduto esattamente 35mila copie! Non una di meno! Altro che finanza creativa alla Enron... Quello che mi consola, è sapere di come è schioppata la Enron...

X
Ultima modifica di X il giovedì 12 aprile 2007, 14:30, modificato 1 volta in totale.
Ho sognato una tempesta concettuale forza cinque che soffiava sulla realtà devastata. - Jean Baudrillard

uno Strano Attrattore
X
 
Messaggi: 828
Iscritto il: mercoledì 26 luglio 2006, 23:04
Località: Singularity Sky

Messaggioda dottoreinniente » giovedì 12 aprile 2007, 14:23

"Però... siamo proprio sicuri che adottando Heinlein al posto di Manzoni le professoresse delle scuole del Regno non finiranno per farci odiare la fantascienza al pari dei Promessi Sposi?"

Sacrosanto dubbio, mitico X...!
Infatti credo di più in una "didattica subliminale" che in un "tomo" imposto dal Ministero... Tutto sta nel beccare il Prof. giusto che ti propina ai ragazzi un racconto di Dick ogni dieci poesie di Carducci o un canto della Divina!
Dio ci salvi dall'assuefazione alla Fantascienza nelle scuole!!! (Anche se siamo ben lontani dal rischio!)

Ciao Giovanni.

Qui Doc.
Avatar utente
dottoreinniente
 
Messaggi: 183
Iscritto il: martedì 3 ottobre 2006, 17:40

Messaggioda Logos » giovedì 12 aprile 2007, 14:42

Si oscilla nel dubbio tra il desiderio di essere accettati e la consapevolezza che la gente che dovrebbe accettarci vale poca cosa.

La fantascienza come ghetto in cui rifugiarsi, isolarsi e parlare con persone intellettualmente affini oppure come lenta marea di contaminazione del mondo, una contaminazione che però è reciproca, noi sul mondo, il mondo su noi.

A volte la scelta (che in questo senso io avvicino al Heavy Metal) è una scelta fatta da ragazzini per espirmere un disagio, un'incapacità ancora indefinita di adattarsi agli schematismi sociali comuni e preadolescenziali. Ci si rifugia in un genere che è percepito come di nicchia, è paradossalmente proprio la comune percezione ghettizzata del genere SF ad attrarre le menti più vivaci, che per la loro vivacità si autoescludono dall'identificazione con il resto della massa.

C'è in questo atteggiamento una sorta di orgogliosa ribellione contro il mondo.

Io, per quel che vale, non faccio i salti di gioia a vedere la fantascienza generalizzata e liofilizzata per tutti; approvo un'apertura (da qui i miei complimenti per Supernova Express) ma l'idea di una trasmissione in prima serata su Dick condotta da Bruno Vespa ed infarcita delle opinioni di qualche velina tutto culo e tette (bontà loro...) non mi entusiasma.
Meglio parlarne alla NextCon o alla Nutx :)

Logos
Logos
 
Messaggi: 410
Iscritto il: venerdì 15 settembre 2006, 9:33

Messaggioda Massimo Baglione » giovedì 12 aprile 2007, 15:33

Mi piacerebbe proprio avere quell'antologia tra le mani.
Il primo libro di fantascienza che ho letto è stato un paio di mesi dopo la morte di Asimov: passavo in rassegna le bancherelle di libri usati, e li ho trovato un elegante libro intitolato "Destinazione cervello", di un certo Isaac Asimov (ah, ma è quello che è morto poco tempo fa!)
Lo comprai, giusto per capire perché fosse così famoso (quel nome l'avevo letto molte volte in qualche fumetto tipo Natan Never e altri mai esplosi).
Da "Destinazione cervello" in poi, la mia mente si è forgiata con i meravigliosi scenari che quello stravagante scrittore riusciva a creare.
Magari avessi letto un suo racconto a scuola, magari!
E se quel giorno fosse piovuto?
Avrei mai comprato un libro di Asimov?
Ora cosa leggerei?
Vi crederei tutti pazzi e ghettizzati?
Per fortuna era una bellissima giornata di sole.
Massimo Baglione
 
Messaggi: 278
Iscritto il: venerdì 15 settembre 2006, 11:48
Località: Under construction

Messaggioda dottoreinniente » martedì 17 aprile 2007, 14:03

...mi sembra un pò il quesito lanciato dal film "Sliding doors" servito, però, in salsa fantascientifica... E se avessi!
Io potrei dire: e se mia madre non mi avesse spento la tv mentre Skywalker stava per essere maciullato nella pressa dei rifiuti...?
L'interesse che nasce dalla PROIBIZIONE!
Non dite mai a un bambino: "non aprire quella porta!" ... perchè l'aprirà!

Fantascienza, dunque, non come semplice evasione, ma come forma di libero arbitrio...

E' vero, Max, per fortuna che spesso esce il sole!

Ciao a tutti.
Qui Doc.
Avatar utente
dottoreinniente
 
Messaggi: 183
Iscritto il: martedì 3 ottobre 2006, 17:40

Messaggioda Massimo Baglione » martedì 17 aprile 2007, 14:56

:-)
Massimo Baglione
 
Messaggi: 278
Iscritto il: venerdì 15 settembre 2006, 11:48
Località: Under construction

Messaggioda Darkyo » martedì 17 aprile 2007, 22:45

dottoreinniente ha scritto:
Diceva Asimov (e non solo) che la Fantascienza si sviluppa nelle nazioni che godono di un certo benessere scientifico e economico... Se l'Italia c'ha lo scaffale sci-fi vicino ai cessi, un motivo ci sarà...! O no?



Alla Feltrinelli di Bari vicino ai cessi ci hanno messo i libri scientifici e di divulgazione scientifica... :roll:
Darkyo
 
Messaggi: 58
Iscritto il: martedì 27 marzo 2007, 0:07

Messaggioda Massimo Baglione » martedì 17 aprile 2007, 23:11

:-(
Massimo Baglione
 
Messaggi: 278
Iscritto il: venerdì 15 settembre 2006, 11:48
Località: Under construction

Messaggioda dottoreinniente » mercoledì 18 aprile 2007, 1:26

...peggio ancora! :shock:
Avatar utente
dottoreinniente
 
Messaggi: 183
Iscritto il: martedì 3 ottobre 2006, 17:40

Precedente

Torna a Off Topic

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 7 ospiti

cron