Il gatto della morte (sic!)

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Il gatto della morte (sic!)

Messaggioda 7di9 » venerdì 27 luglio 2007, 12:48

Non so perché l'ho postato, ma è una notizia che mi ha inquietato, nonostante la banale musichetta di sottofondo scelta per il servizio: http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=11985

:roll:

Saluti!

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Messaggioda zoon » venerdì 27 luglio 2007, 12:50

eh, perché è qualcosa che sa di antico e inesplicabile, qualcosa che la razionalità illuminista non contempla... ;)
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Messaggioda 7di9 » venerdì 27 luglio 2007, 12:56

zoon ha scritto:eh, perché è qualcosa che sa di antico e inesplicabile, qualcosa che la razionalità illuminista non contempla... ;)


Convengo Zoon, sottoscrivo in pieno... Che i gatti abbiano sempre costituito guardiani dell'Oltre-mondo è fatto più o meno acclarato dalla Storia...
Ben diverso effetto produce però constatare la realtà di questa tesi nel nostro tempo, in questa era di calcoli e causalità.

Meraviglia e timore: semplice residuo del mio cervello (un pò troppo) matematico :(

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Messaggioda dixit » venerdì 27 luglio 2007, 16:40

Potrebbe anche darsi che il gatto si faccia tutte le stanze. E che il personale lo noti solo quando muore qualcuno. Semplice associazione di idee, quella che dà origine alla superstizione.
Se così non è suggerirei di portare il gatto dal veterinario per farlo vaccinare. Potrebbe essere infetto...
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Messaggioda 7di9 » venerdì 27 luglio 2007, 16:43

dixit ha scritto:Potrebbe anche darsi che il gatto si faccia tutte le stanze. E che il personale lo noti solo quando muore qualcuno. Semplice associazione di idee, quella che dà origine alla superstizione.
Se così non è suggerirei di portare il gatto dal veterinario per farlo vaccinare. Potrebbe essere infetto...


Eh si Dixit, Dio è morto... :lol:

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Messaggioda X » venerdì 27 luglio 2007, 17:52

dixit ha scritto:Potrebbe anche darsi che il gatto si faccia tutte le stanze. E che il personale lo noti solo quando muore qualcuno. Semplice associazione di idee, quella che dà origine alla superstizione.


Sorvolando appunto su tutto il resto, a me non stupisce che i gatti "indichino la via della morte", ma che proprio quel gatto ci riesca...

La spiegazione che proponi mi riesce quindi di gran lunga più credibile.

dixit ha scritto:Se così non è suggerirei di portare il gatto dal veterinario per farlo vaccinare. Potrebbe essere infetto...


Magari sono stati proprio gli infermieri a escogitare uno scherzo ai loro (ormai defunti) assistiti! :lol:

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Messaggioda 7di9 » venerdì 27 luglio 2007, 19:23

Notavo che il gatto è ben nutrito, e sono sicuro rasenti l'obesità.
Forse ha ingoiato uno sciamano, vivo.
Per questo motivo predice le morti.
Potrebbe essere una spiegazione...

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Messaggioda zoon » sabato 28 luglio 2007, 10:12

ogni verità può essere tale. è questo lo stato di cose in cui siamo immersi...
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Messaggioda 7di9 » sabato 28 luglio 2007, 13:04

zoon ha scritto:ogni verità può essere tale. è questo lo stato di cose in cui siamo immersi...


Come disse il saggio Optimus Prime: "Who can say, Spike? In this vast universe, is anything truly... forever?"

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Messaggioda Logos » sabato 28 luglio 2007, 15:56

Ipotiziamo in accordo con gli esponenti dello scettitticismo connettivista che il gatto in questione sia un semplice, cicciottello, gatto di periferia, finito per chissa' quali ragioni a vagare per le stanze del nosocomio.

Capita un pomeriggio che il gatto, stanco dal continuo andar avanti e indietro e sazio delle crocchette appena gustate, decida di stendersi all'ombra del letto su cui giace un vecchio malato. Caso vuole che il vecchietto in questione decida (o sia costretto) di lasciar questa valle lacrimosa proprio durante il pisolino del gatto in questione.

Nuova coincidenza in questa catena non casuale ma causale, ecco che una infermiera, accorsa al capezzale del vecchio, si accorge del gatto sornione e pigro steso ai piedi del letto. Non dira' nulla l'infermiera ma dentro la sua testa ordinata un rimurginio sembra farsi strada.

Pochi giorni dopo, il caldo e' ancora opprimente nei saloni puliti del nosocomio, il gatto, dopo l'ennesimo pomeriggio passato a giocare con quella simpatica anziana signora che soggiona nel letto 12/b, un po' affaticato e voglioso di un momento di riposa, scopre un nuovo angolino ombrato ai piedi del letto 23/c, dove riposa (ormai anziano) quel generale dell'esercito in pensione da decenni che ama raccontare di battaglie forse avvenute solo nella sua testa.

Il caso, malandrino e sagace, fa si' che l'ultima (vera e fallita) del generale con la Signora vestita di nero e armata di falce si compia proprio in quella mezz'oretta di riposo del gatto tra le gambe del bellicoso letto.

Ecco che di nuovo, sempre di corsa, giunge la solita infermiera, non che vi sia solo quella, ma per una ragione insipegata poprio quella accorre e ancora osserva lo strano dittico: un vecchietto morto e il gatto steso placidamente a riposare. Il mormorio nella sua testa ora urla, grida un sospetto.

Il passo successivo di questa storia che finira' la sua trama sulle pagine di tutti i giornali del mondo e' semplice: l'infermiera (un po' pettegola) racconta ad una collega l'insipegato nesso, e questa ad un altra, un'altra ancora e cos' viua, sin che la voce (Virgilio descriveva la fama come mostro alato dai mille occhi e dalla mille bocche) giunge ai pazienti stessi, che saranno anche anziani e un po' rincitrulliti ma ben sanno che quello stanzone e' la loro anticamera per il regno del Dopo.

Cosi' accade. La voce si rafforza tanto che da sospetto da sola si fa certezza. Certezza (belief direbbe il buon vecchio Hume) creduta e postulata. Cos' vera che non puo' che esser vera, necessariamente vera.

Facile allora e' spiegare il caso che accadde tre giorni dopo. Il gatto, sempre ciondolante nell'afa di luglio, scorge un posticino che par un po' piu' freddo e di corsa (per quanto glielo consentano le zampette cicciotte) si affretta a stendervi. Li', proprio li', ai piedi del letto della vecchina che lo faceva cosi' simpaticamente giocare.

Lei lo vede avvicinarsi, lento, maestoso nel suo incedere ponderato, e capisce. Capisce che il gatto che annuncia la morte (cosi' ha sentito dire del suo bel gattino bianco) la sta chiamando, sta venendo per lei.

Non e' spaventata, sa che l'ora era prossima, anzi sembra sorridere, felice che ad accompagnarla sara' il suo gattino. Si stande per bene sul letto. Chiude gli occhi, convinta di star per morire. E muore.
Il suo cuore, spinto da mopvimenti semi volontari odinati dal cervello, si ferma, perche' la volonta' di vivere che sinora l'aveva spinto a pulsare miliardi di volte e' venuta meno. L'anziana signora era certa dell'annuncio della sua morte che necessariamente doveva morire. E cos' fu.

Dal canto suo il gatto, indifferente a cosa capitava sopra il letto, se ne stava in panciolle all'ombra che rinfrescava ai piedi del letto.

E la leggenda continuo', e la gente continuo' a crederla vera. Necessariamente vera. Altri vecchietti decisero di morire quando l'indifferente gatto accaldato ai piedi dei loro letti si stendeva.

E se fosse andata semplicemente cosi'?

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Messaggioda zoon » sabato 28 luglio 2007, 16:33

perché no, certo...
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Messaggioda dixit » sabato 28 luglio 2007, 17:02

E se fosse il gatto di Schrodinger?
O il gatto con gli stivali? O uno stregatto? :twisted:
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Messaggioda zoon » sabato 28 luglio 2007, 17:17

stregatto? cioè? un essere a metà tra la strega e un gatto? :)
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Messaggioda Antares666 » lunedì 30 luglio 2007, 13:51

I gatti sono esseri strani, in contatto con mondi spettrali. Non sorprende più di tanto che possano vedere cose orrende che solo pochi di noi umani vedono. Quando una persona sta morendo, le si avvicinano degli esseri (o forse dei non-esseri) che alcuni chiamano Asphyx e altri Upaah. E' capitato anche a me di scorgerli, e di sapere per certo che non c'era più niente da fare quando gli ignoranti medici cartesiani cercavano di fare gli imbonitori e di darmi a intendere che la situazione non era così grave. Chi vede le Ali non le dimentica facilmente.
Contorcersi come un dio avvelenato.
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