7di9 su Supernova Express

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Messaggioda 7di9 » martedì 9 ottobre 2007, 14:25

Una mia recensione di Supernova Express - Antologia manifesto del Connettivismo, pubblicata su Real Dark Dream, a questo link:http://www.realdarkdream.com/articoli/supernovaexpress.html.

7di9
Ultima modifica di 7di9 il martedì 9 ottobre 2007, 16:59, modificato 2 volte in totale.
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Messaggioda zoon » martedì 9 ottobre 2007, 15:01

un gran bel lavoro, devo dire; le tue conclusioni sono condivisibili, è come se riuscissi a vedere l'antologia - finalmente - con occhio esterno, come finora non ero riuscito a fare.
probabilmente sì, l'antologia manca di collante unico, il movimento è alla ricerca del futuro e lo fa graffiando ogni visione possibile: credo sia il prezzo da pagare per la sperimentazione selvaggia che stiamo facendo tutti noi; l'incanalarsi in un rivolo politico piuttosto che in un altro credo sarà il risultato del concretizzarsi delle correnti interne al movimento stesso.

grazie 7, bel lavoro davvero :)
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Messaggioda Logos » mercoledì 10 ottobre 2007, 23:16

Bravo 7di9,

come la sensazione di aver parlato con te di queste cose su un treno verde che portava ad altrove.. ma forse ricordo male.

Condiviso l'impressione di Zoon.

Forse serve un'indagine storiografica e filolgica in itinere del Connettivismo.

Ciao

Logos
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Messaggioda X » domenica 21 ottobre 2007, 16:18

Una bella recensione, 7di9, c'è poco da dire oltre a ringraziarti per come hai sviscerato l'intero progetto e la sua genesi. Se una cosa si può rilevare è che, a mio vedere, il connettivismo ha oggi una coesione ideologica che non ha tradito di nemmeno una frazione infinitesimale le premesse del movimento. Anzi, probabilmente col tempo ha finito per consolidare la sua unità di fondo.

Non mi stancherò mai di dirlo: il connettivismo è prima di tutto una sensibilità. Circoscrivere i temi e gli approcci alla lunga si rivela sempre una strategia perdente, come dimostra la pur gloriosa esperienza del cyberpunk. Qui noi partiamo da un comune background e ciascuno evolve il movimento apportando qualcosa che agli altri manchi, in un processo incrementale che non può che risultare salutare alla vitalità del connettivismo.

Ideologicamente, poi, l'unica parola in cui il connettivismo si riconosce è anticonformismo. Rompere con gli schemi e gli stereotipi, pur nella consapevolezza del valore di una tradizione letteraria che attraversa tutto il Novecento, è la strategia che finora ci ha permesso di aprire una breccia e da quella riversare linfa creativa nella fantascienza.

Un saluto,
X
Ho sognato una tempesta concettuale forza cinque che soffiava sulla realtà devastata. - Jean Baudrillard

uno Strano Attrattore
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Messaggioda 7di9 » sabato 8 dicembre 2007, 2:22

un gran bel lavoro, devo dire; le tue conclusioni sono condivisibili, è come se riuscissi a vedere l'antologia - finalmente - con occhio esterno, come finora non ero riuscito a fare.


Ti ringrazio Zoon :) Sono felice di aver gettato uno sguardo esterno sull'antologia. Ho cercato di essere il più possibile analitico, lasciando da parte qualunque altro punto di vista, storicistico o politico (se non nella conclusione).

grazie 7, bel lavoro davvero :)


Grazie a tutti voi! Per avermi regalato della sana fantascienza :wink:

come la sensazione di aver parlato con te di queste cose su un treno verde che portava ad altrove.. ma forse ricordo male.


No no, carissimo Logos, ricordi benissimo :D Grazie a te invece, per la piacevole discussione che abbiamo tenuto in quel breve ma intenso tratto di metropolitana milanese 8)

Una bella recensione, 7di9, c'è poco da dire oltre a ringraziarti per come hai sviscerato l'intero progetto e la sua genesi.


Grazie X :)

il connettivismo è prima di tutto una sensibilità.


Sono pienamente d'accordo. Infatti il mio intervento riguardava l'antologia, più che la linfa costitutiva del movimento in sé. Nel senso: una lettura dell'antologia da parte di un neofita produce risultati differenti rispetto a quelli che potrebbe generare la lettura di un connettivista, o comunque di un appassionato conoscitore del movimento, delle sue basi. In ogni caso la mia era un'impressione che voleva emulare quella che sarebbe potuta essere la reazione di un lettore che per primo si avvicinava al movimento, e che fino a quell'istante non aveva avuto la possibilità né di sperimentare la sensibilità che unisce tutti noi, né tanto meno il contenuto, denso e potente, del Manifesto.

In ogni caso, sono d'accordo con te sul fatto che l'innovazione e la sperimentazione continue siano le chiavi per il futuro. Restare fermi non ha mai garantito la sopravvivenza di nessuno :wink:

Un saluto connettivo a tutti voi! E ancora grazie!

7di9
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