Si tratta di un libro a mio modo di vedere molto importante, sia da un punto di vista storico che da quello prettamente letterario. In prima battuta ci permette di entrare in contatto con questo oggetto misterioso che è la narrativa fantastica sovietica, che in Italia non è mai andata per la maggiore. Gli Strugatzki non lesinano una sottile e feroce critica al leviatano burocratico socialista né ai tristi effetti collaterali di certe dissennate politiche stataliste moscovite (la povertà dei suoi cittadini, l'assenza di riguardo dei militari per i civili, l'ossessione del controllo e il collasso ecologico e sociale), ma è un livello di lettura del testo che resta in secondo piano rispetto all'afflato metafisico (non mistico!) che pervade le pagine di questo piccolo capolavoro.
Da questo libro, nel 1979 il mitico Andrei Tarkovsky trasse il film culto Stalker. Altamente consigliati entrambi, anche se ancora non sono riuscito a rimediare la trasposizione cinematografica (

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