ctrl-alt-canc ha scritto:"Gli strumenti del comunicare" è il libro di McLuhan in cui espone la sua teoria dei "media caldi" e "media freddi" e in cui afferma la famosissima frase "il medium è il messaggio".
...
Da queste impressioni ho ricavato l'idea di una mente che rende assolutamente bene nella dimensione dell'aforisma.
Rieccomi qua, per commentare a mente fredda l'interessantissimo intervento di
ctrl-alt-canc. McLuhan è un po' una delle tante influenze verso cui il connettivismo ha maturato il suo pesante debito culturale. Brillante, preciso, lucido... devo comunque ammettere di aver letto poco di suo, e soprattutto in maniera asistematica, cogliendone appunto gli aforismi e alcuni brani trovati in giro. E' quindi con estremo piacere che accolgo questa segnalazione, che ci offre la possibilità di riflettere su alcune stilettate elementari, ma mai banali, che penetrano a fondo nelle carni e nei nervi della nostra realtà quotidiana...
Marshall McLuhan ha scritto:Se funziona, è obsoleto.
Triste verità sullo stato dell'arte della tecnologia. Ormai l'elettronica è arrivata a un punto tale che gli stessi ingegneri sembrano capirci ben poco. Mi spiego meglio: trent'anni fa era possibile che un ingegnere particolarmente bravo progettasse da solo, o quasi da solo, un intero dispositivo, livello dopo livello fino ad affondare nel layout dei circuiti, dei componenti e delle connessioni. Da diversi decenni ormai non è più così. L'integrazione sempre più spinta impone il ricorso a strumenti di progettazione automatica che spesso sottraggono al progettista la competenza su interi livelli di progettazione (come ogni ingegnere iscritto al forum saprà confermarmi...

). Come se ciò non bastasse, la complessità è tale che praticamente i dispositivi che arrivano in produzione sono solo dei prototipi migliorati per mascherare le falle: prima o poi, il difetto spunta fuori. Una tecnologia non è mai stabile, finché non viene superata dalla prossima generazione, o da quella ancora successiva...
Marshall McLuhan ha scritto:L'invenzione è la madre delle necessità.
Il ribaltamento del motto italico che dobbiamo alla saggezza dei nostri antenati, ovver:
di necessità, virtù. Nella società del benessere degenerata in società del consumo, ogni novità, ogni ritrovato, ogni nuova uscita non è il soddisfacimento di un bisogno, al contrario ne è la causa scatenante. Siamo assuefatti alla modernità...
Marshall McLuhan ha scritto:La strada è la nostra principale forma architettonica.
Stupenda.
Marshall McLuhan ha scritto:Il prezzo dell'eterna vigilanza è l'indifferenza.
Altra stilettata sull'assuefazione dei sensi all'ambiente esterno: sia esso una concatenazione o una concomitanza di eventi, è sempre destinato a degenerare in interferenza davanti a un tentativo insistito di conoscenza e comprensione. Come dire che, se si supera una certa soglia limite, qualsiasi tentativo di dissezione diventa inutile e resta condannato al fallimento.
Marshall McLuhan ha scritto:Domani è il nostro indirizzo permanente.
Potremmo riscrivere il relativo passaggio del Manifesto come:
viviamo nel futuro, siamo dappertutto.Marshall McLuhan ha scritto:Gli uomini sulle frontiere, siano esse spaziali o temporali, abbandonano le loro vecchie identità. I vicinati danno identità. Le frontiere le strappano via.
Come promesso, l'ho adottata come firma. Mi sembra una sentenza molto fiduciosa nelle capacità di organizzazione e scoperta del genere umano, una sorta di inno alla conoscenza, all'integrazione, al superamento di ogni barriera, sia essa cognitiva, culturale o fisica.
A questi aforismi vorrei aggiungerne un paio, presi sempre dal sito di McLuhan:
- Il nesso mancante ha destato molto più interesse delle catene di spiegazioni di quello esistente.
Che suona molto burroughsiano: penso soprattutto all'uso del cut-up per stimolare nel lettore una partecipazione attiva nel processo artistico.
- Alla velocità della luce, la politica e i politici cedono il passo alle figure carismatiche.
Massima sulla quale il nostro Paese dovrebbe saperla lunga...
- L'ignoranza sull'utilizzo della tecnologia si accumula esponenzialmente.
Un primo barlume della Singolarità vingeana...
Per concludere, rubo ancora una volta le parole a McLuhan...
Potrei sbagliare, ma non sono mai in dubbio...
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