Ave,
da un po' di tempo mi sono preso la fissa di leggere contemporanei o pseudo tali italiani, per una sorta di nazionalismo letterario, un orgoglio patriottico della capacità italica di creare capolavori sfoggiata selvaggiamente fino a poco dopo la guerra,
il problema da porre è cosa leggere adesso...
Al momento riesce ad esaltarmi solo Tondelli e qualche soddisfazione me l'ha data Giuseppe Genna.
Ammaniti è il più sopravvalutato scrittore di sempre, una cagata direi nel complesso (estrapolo da Fango), Baricco non riesco ad avvicinarmici e in generale ho sputtanato soldi comprando robe come "in fuga dalla scuola e verso il mondo" che pur nella validità è un libro inutile, che non ti da niente, che non ti segna dopo la chiusura e non so neanche chi l'ha scritto...
In conclusione, avete qualche autore italiano da consigliare che dia le emozioni che può dare un Pynchon o un Dick o uno Wallace? Qualcuno che non faccia il verso a Palhanuik e che non imiti nessuno... qualcosa di estasiante di fresco, nuovo, mai osato.
In parole povere Tondelli è solo o è una punta di diamante?