Però
joat, per quanto stringato, a quante persone risulterebbe comprensibile in maniera immediata?
Connettivista e la sua variante inglese aggiornata ai tempi hanno un radicamento più solido nell'esperienza di tutti i giorni. Viviamo dopotutto in un mondo connesso.
Per tornare a
van Vogt, ovviamente bisogna tenere conto degli anni in cui venne scritto. Una fiducia positivista nelle sorti della scienza, della tecnica e delle loro applicazioni per il futuro dell'umanità serpeggiava tra gli scrittori di SF, ispirati dalle direttive di Campbell. Trovo abbastanza naturale che van Vogt abbia voluto immaginare la "trasformazione" in discipline scientifiche di dottrine ritenute eretiche (se non sbaglio, c'entrava anche la psicanalisi).
E' chiaro che il connettivista Grosvenor non c'entra molto con i connettivisti che bazzicano questo forum. Lui era un connettivista di mestiere. Noi lo siamo per gioco...

Scherzi a parte, non credo che ci sia bisogno di richiamare la distinzione che già facevamo tempo fa tra "scienza" e divulgazione da una parte, e "arte" e
fiction dall'altra.
Il Connettivismo è un movimento letterario. Per la militanza c'è l'Accelerazionismo (ma anche quello, se vogliamo fargli le pulci, ha poco a che vedere con Zelazny).
Un caro saluto,
X