dixit ha scritto:Ma alla fine uno non puo' scrivere d'ispirazione?
Se cio' che conta e' essere propositivi, perfetto, poi ognuno contestualizza come crede, no?
Giusto, ma ormai il futuro sembra essere dipinto sempre con lo stesso pennello e lo stesso colore: nero. Va bene, il mondo fa schifo, siamo tutti d'accordo. Di questo passo è difficile aspettarsi un miglioramento, se la gestione (delle risorse e degli affari) resta in certe mani. D'accordissimo. Ma allora che ci stiamo a scrivere a fare? Organizziamo un suicidio collettivo e facciamola finita...
Invece scriviamo e, come sicuramente avrete fatto tutti, anch'io mi sono chiesto perché. Per leggere le storie che vorrei vedere scritti da altri? Forse, anche se un pochino pretenzioso e arrogante. Ma allora, davvero, perché? Per la gloria... Ebbene sì, credo proprio che sia per questo: non la gloria che ti torna in contropartita di un insuccesso, ma la gloria che deriva dall'aver comunicato qualcosa a un'altra coscienza.
Converrai anche tu con me e Roberto che se uno mette in scena un futuro cupo e ci intrappola un antieroe senza speranza (il cliché imposto dal cyberpunk) riuscirai a comunicare ben poco. Non perché la storia non sia valida, ma perché è la stessa che ormai si rivendono praticamente tutti: hanno visto che funzionava con Gibson, credono che possa andar bene anche per loro. E il successo clamoroso del noir conforta le loro illusioni.
Io non ho niente contro Gibson né contro Chandler, ma loro appunto sono/erano dei fuoriclasse. E se Gibson ha avuto il merito indiscutibile di aprirci gli occhi su certi aspetti della realtà, altrettanto vero è che i suoi emuli stanno dilapidando un'eredità preziosa. Non ho citato Chandler a caso: qualcuno conosce un perdente più cazzuto di Marlowe? Ogni sua investigazione scopriva un po' di merda in più nascosta sotto le belle vesti della società, eppure non si stancava mai di pestare i piedi ai potenti. Fino all'ultimo, anche se poi gli andava al culo (scusate l'espressione colorita...) l'ultima parola doveva essere la sua. Il che è lo stesso che adesso fa Morgan con Takeshi Kovacs. Se devo leggere qualcosa, è questo che voglio leggere.
E' questo che voglio scrivere. E non dimentichiamoci che potrebbe essere alle porte una cosa chiamata Singolarità. Se ci crogioliamo come romantici maledetti nella nostra tristissima contemplazione del mondo, chi altri si muoverà al nostro posto per incanalare il progresso nella giusta direzione?
Altri 2 cents...
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