Ricambio il ringraziamento trovando in
X un eccellente interlocutore.
Per ciò dici riguardo la scienza pura, credo che la minima, ma reale presenza nel mondo di scienza finalizzata al
sapere puro si possa ricollegare in modo circolare alla speranza di fondo che si percepisce nelle tue parole, e che io personalmente condivido; quella speranza cioè, che vuol fare riferimento alla matematica probabilità che non tutti possono vederla allo stesso modo, e che di conseguenza fa si che esistano ancora degli scienziati più indirizzati al sapere fisico, o universale per intenderci. Ciò non toglie che però questi uomini appartengono ad una scienza
povera prima di tutto, nel senso che dipende in tutto e per tutto da finanziamenti esterni, non produce nulla in termini economici; conseguenza diretta è che sono gli uomini della prosperosa biotecnologia a detenere il potere.
Facciamo un gioco divertente, che adesso che ci penso potrebbe avere singolari prospettive letterarie:
Se mai i fisici delle particelle dovessero ribellarsi e salire
fantapoliticamente al potere...quali sarebbero le reali minacce che potrebbero portare all'umanità? Niente di realizzabile, nemmeno nei più fantasiosi voli intellettuali.
Se invece lo facessero i microbiologi e i biotecnologi...quello che potrebbero fare sarebbe devastante. Creare batteri o virus geneticamente modificati [ ad esempio per colpire specificamente una determinata etnia (è già possibile, non sto parlando di fantascienza)] e diffondere gli stessi, sarebbe qualcosa relativamente molto semplice. La diffusione non richiede congegni sofisticati o particolari arguzie. I vettori designati potrebbero agire per esposizione diretta, inalazione, ingestione; non fa alcuna differenza. Da piccole colture si potrebbe arrivare, in seguito, a quantità sufficienti a provocare un’ecatombe su larga scala, se solo fosse necessario. E sapete qual'è la cosa più divertente di tutto il gioco? i materiali necessari a ottenere delle modifiche genetiche
fatte in casa di batteri o virus o altro(il cibo?) sono disponibili sul mercato civile e reperibili anche su internet!
Da questo gioco possiamo capire dove stia la reale differenza tra ciò che può la scienza-capitale e ciò che
potrebbe la scienza pura, e di conseguenza quanto contino l'una e l'altra.
Ho già sentito parlare dei c.d.
sistemi agalmici, anche se solo da fonti inglesi o americane. Non mi ritengo sufficientemente preparato per poter imporre una critica decisa al riguardo. Salta subito all'occhio però come il punto debole dell'utopia agalmica, secondo alcuni già esistente in riferimento all'industria dei servizi, stia nel fatto che, almeno se facciamo il parallelo al mercato biotecnologico, quest'ultimo sarebbe immune alle possibili future congiunture finanziarie, anche mondiali. Sembra infatti poco probabile che un mercato adatto allo stesso tempo a creare cure, tecnologie e armi, possa cadere in periodi di crisi ( in un qualsiasi Stato d'eccezione almeno una delle tre sarebbe sempre necessaria!)
Il fatto che la scienza delle particelle, per fare un'esempio, esista e si sviluppi ancora è che per fortuna l'umanità intesa nel suo senso ideale e universale, non ha ancora deciso di tuffarsi totalmente in una nuova mentalità (che punti forse al transumanesimo) e abbandonare un'esistenza in cui permanga la speranza di inaugurare una sorta di etica in cui
"Non tutto ciò che è possibile è legittimo", per utilizzare una felice espressione di Hans Jonas (alle cui riflessioni al riguardo rimando chi fosse interessato)
Per quelle che potrebbero essere le soluzioni, credo sia chiaro che un'intesa sia già stata trovata da noi , almeno concettualmente, riguardo ciò di cui l'umanità ha bisogno. ( Oltre allo stesso Jonas, mi sento vicino alle considerazioni di Jurgen Habermas, che espone un concetto di etica tra i più equilibrati, essendo tra l'altro un
liberale)
Infine, passandomi un immaginario fazzoletto sulla sudata fronte

, concludo dicendo che la tua opinione riguardo l'ultimo punto - il
Neofeudalesimo - mi trova totalmente d'accordo. (Soprattutto su quella tutt'altro che velata, e meritata, critica alla
dottrina neocon)
Propendo anche io dunque, nonostante le infinite difficoltà, verso una visione positiva e speranzosa. Credo più che altro sia necessario, o per dirla alla tua,
lo temo.
J-Ellico