NeXT - Iterazione 06: La via delle stelle

Grafica, impaginazione, contenuti: le opinioni dei lettori.

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Messaggioda Ro » sabato 16 dicembre 2006, 20:00

:cry: Non ho ancora ricevuto nulla... :cry: Forse perchè questa volta non sono stato di nessunissimo aiuto?
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Messaggioda Logos » sabato 16 dicembre 2006, 22:31

Ricevuto... tranquillo Ro io anche se non ho contribuito ho avuto l'onore di riceverlo... :D
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Messaggioda Ro » sabato 16 dicembre 2006, 22:48

Logos ha scritto:Ricevuto... tranquillo Ro io anche se non ho contribuito ho avuto l'onore di riceverlo... :D

Sono già più tranquillo :wink:
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Messaggioda Evertrip » domenica 17 dicembre 2006, 15:49

(ah complimenti a X per la sua introduzione nel numero dedicato a Dick, la penso anch'io così politicamente)
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Messaggioda 2x0 » domenica 17 dicembre 2006, 23:14

Evertrip ha scritto:Paura del buio di 2x0 ha quello stravagante alla Buzzati che a me piace molto, forse (imho) su alcuni punti è un po troppo discorsivo, ma arriva cmq al punto.


Grazie per il rimando a Buzzati, per la tua lettura e il tuo parere.
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Messaggioda X » lunedì 18 dicembre 2006, 14:53

Senza nulla togliere agli altri racconti, quello di 2x0 vive di un'atmosfera particolare e straniante, che me lo hanno fatto amare fin dalla prima lettura. Prima o poi occorrerà organizzare un Best of Next... :wink:

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Messaggioda dixit » martedì 9 gennaio 2007, 12:53

Lo sto leggendo or ora.

Segnalazioni:
Manca il punto 2 all'articolo Trekker nelle note a margine :lol:
L'impaginazione di pagina 26 è shiftata :roll:

Commenti:
L'universo olografico. Ho letto anche questa seconda parte con molto interesse, sorprendente la trattazione di fisica moderna portata al lettore profano.
La visione di un universo olografico è molto interessante. In fondo è la ricerca incompiuta delle variabili nascoste di Albert Einstein. La ricerca di un qualche meccanicismo lì dove sembra dominare l'indeterminismo nella fisica quantistica.

Però mi par che la visione dell'universo olografico si possa anche rovesciare.
Nell'articolo si calcola l'entropia di un buco nero in base alla sua superficie, in quanto unico dato stimabile. Forse è questo il limite o l'inganno che la teoria si porta dietro. Ciò che intendo è che questo può andar bene per un buco nero, non necessariamente per tutto il resto. Per un buco nero, studiarne la superficie (l'orizzonte degli venti) è una necessità, un obbligo. Ma non è forse l'interno del buco nero che determina come si comporta la superficie? O è la superficie che determina come è fatto il buco nero? Un conto è la misura possibile, un altro è associare ad un'entità misurabile la causa di un comportamento più ampio. Nel primo caso il paradigma è rovesciato.
Non so, ce n'è parecchio per riflettere.

In fine mi piace ritrovare spesso il concetto di meme, che mi sta prendendo proprio bene, m'ispira un sacco :)

e ora passo a leggere i racconti
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Messaggioda X » martedì 9 gennaio 2007, 14:36

dixit ha scritto:Nell'articolo si calcola l'entropia di un buco nero in base alla sua superficie, in quanto unico dato stimabile. Forse è questo il limite o l'inganno che la teoria si porta dietro. Ciò che intendo è che questo può andar bene per un buco nero, non necessariamente per tutto il resto. Per un buco nero, studiarne la superficie (l'orizzonte degli venti) è una necessità, un obbligo. Ma non è forse l'interno del buco nero che determina come si comporta la superficie? O è la superficie che determina come è fatto il buco nero?


In realtà, il principio del Censore Cosmico se non sbaglio nasce proprio per toglierci le castagne dal fuoco. Non può esistere una singolarità nuda, e per questo la superficie del buco nero (il confine tra l'interno imponderabile e l'esterno alla nostra portata) deve necessariamente essere onnicomprensiva del comportamento dell'oggetto. Attraverso un passaggio al limite (o se si preferisce un salto concettuale) si può prendere questa considerazione come punto di partenza per costruire una nuova cosmologia (che racchiude in sé i limiti di una metafisica).

Si può negare l'esistenza di un CC, ma in questo caso non basta smontare il paradigma olografico, serve riscrivere almeno tutta la cosmologia della seconda metà del secolo scorso. Diciamo che tra i modelli attualmente in voga, questo è quello che mi convince di più... :wink:

Grazie e a presto per nuove tue considerazioni!
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