Fede

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Messaggioda zoon » mercoledì 10 marzo 2010, 14:03

secondo voi, la nostra vita è un compromesso con la fede?
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Re: Fede

Messaggioda Massimo Baglione » giovedì 11 marzo 2010, 9:37

Forse è l'esatto contrario.
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Re: Fede

Messaggioda Logos » giovedì 11 marzo 2010, 9:50

Forse è un compromesso con l'autoillusione, l'autoinganno.

Se un uomo vivente e cosciente fosse sincero nel suo percepirsi creatura mortale l'unica domanda che dovrebbe porsi è: perchè non il suicidio?

Come diceva Camus nel mito di sisifo quella è l'unica vera domanda filosofica.

Le fedi sono costruzioni di autoiganno per sviare questa domanda.
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Re: Fede

Messaggioda zoon » giovedì 11 marzo 2010, 10:49

cioè, massimo?

alex, tu sostieni che la fede sia un autoinganno? ovvero?
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Re: Fede

Messaggioda Logos » lunedì 15 marzo 2010, 9:59

Nel senso che se potessi io vorrei credere in una Entità superiore in grado di garantire senso e coerenza ad un'esistenza altrimenti insensata.

Vorrei sapermi auto-illudere e auto-ingannare costruendo così una base di senso (condivisa negli auto-inganni) su cui fondare la mia vita e dare significato ad ogni mia scelta. Altrimenti ogni cosa si riduce ad un relativismo individualista estremo che cade nell'Assurdo.

Io non so auto-illudermi vittima di un cinismo niciano e ciò che mi è rimasto è lo sprofondare nell'insensato camusiano.

Questo fa di me un Connettivista, credo.

Ciao

Alex
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Messaggioda zoon » lunedì 15 marzo 2010, 13:08

e se la visione della vita fosse una dolorosa rinuncia all'evidenza sperimentale, perché ogni evidenza fa alla fine un atto di fede? potrebbe essere altrettanto connettivista?
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Re: Fede

Messaggioda Antares666 » lunedì 15 marzo 2010, 14:01

Perché non il suicidio? Perché una volta sprofondati al di sotto della soglia della morte biologica, ogni azione ci sarebbe preclusa per sempre, persino il più piccolo movimento. La nostra presente volontà sarebbe dissolta, come nel caso di una formattazione di un pc. Dovremmo quindi iniziare in una nuova tunica carnale, con tutto quello che ciò comporta. Una perdita di tempo, come inventare la ruota infinite volte. Questo non è bene. Inoltre il genoma ha un potere ricattatorio incredibile. Agisce tramite vettori neurochimici, bloccando molte scelte in teoria possibili. Ogni blocco è come un constraint. In questo panorama mostruoso dobbiamo abire con astuzia.
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Re: Fede

Messaggioda Antares666 » lunedì 15 marzo 2010, 14:05

Quello che fa di me un Connettivista è il flusso di milioni di vite nell'orrore, una corrente che mi trascina, incoerente, magmatica, nel delirio più assoluto. E' come una ricapitolazione della mia storia ontologica, mentre la mia Fede mi impone di procedere con passo sicuro verso l'Estinzione Finale. Sono certo che riusciremo ad uscire da questa trappola. Il sistema deve essere semplice, ma di certo non è immediato.
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Re: Fede

Messaggioda Antares666 » lunedì 15 marzo 2010, 14:08

Esiste un'Entità che noi tutti possiamo intuire già solo partendo dall'osservazione delle nostre vite: è quell'essere di un'infinita malvagità che ci imprigiona in questa follia solipsistica la cui essenza è il Nulla. Ed esiste anche un'altra Entità: visto che ci troviamo a soffrire e ad annientarci in questo mondo privo di senso, deve esistere un principio trascendente che ci ha generati e che rappresenta il nostro remoto luogo d'origine. Se fossimo infatti stati creati dall'Entità che governa il mondo, non credete che saremmo tutti a nostro agio in questo inferno materico?
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Re: Fede

Messaggioda zoon » lunedì 15 marzo 2010, 15:50

quindi per te, marco, il discorsoe "fede" è assai presente nella tua vita... no?
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Re: Fede

Messaggioda Antares666 » mercoledì 17 marzo 2010, 14:16

Sì, è assai presente. La mia è una vera e propria guerra contro il Cosmo. Naturalmente, come ben sai, la Fede di cui parlo è ben diversa da quelle rappresentate tra le genti del mondo...
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Re: Fede

Messaggioda Logos » mercoledì 17 marzo 2010, 14:55

Io ben conosco le riflessioni di Marco che mi affascinano e mi incuriosiscono, in lui vi è un'indagine ontologica del reale nettamente più profonda di quella che costitisce il mio punto di osservazione del reale.

Marco si interroga sulla creazione dell'esistente, dell'universo, dell'essere umano e sulle figure che hanno contribuito a questa creazione, indagandone il ruolo, le intenzioni, la malvagità dell'uno e la nascondità (il dio nascosto del Cusano) dell'altro. Lui cerca di conoscere e di interagire con ciò che emerge da questa indagine, il suo non è solo un intento epistemologico ma anche morale, etico, nel senso che un'azione deve essere data dalla conoscenza (un po' socraticamente).

Io mi fermo ad un livello precedente, io non indago chi ha creato questa situazione di fatto, io mi limito solo ad osservare la singola, limitata, finita, quotidiana esistenza umana, il vivere del singolo soggetto di fronte all'esistente. L'esistente resta inspiegato e inspiegabile, ma è un fatto con cui ci si confronta. E il risultato è la costante e continua assurdità che ci avvolge. L'assenza di un senso a cui rimandare la propria esistenza e le proprie azioni.

Certo, forse Marco risponderebbe che questo senso si trova nell'indagare l'ontologia del reale, può darsi... ma ciò che conta è che l'uomo nel suo essere agente e vivente non ha quel (presunto) senso ulteriore, non lo ha soprattutto come risultato di un'indagine ma al massimo può crearselo, viverselo, crederlo vero in base ad una atto di fede, ma così facendo non fa altro che mascherare la verità in cui è immerso, ovvero l'assurdità del reale con un senso ulteriore, a further meaning, che è solo una auto cotruzione ingannatoria.

A me interessa l'uomo nel suo darsi quotidiano alla vita, e io sono connettivista perchè il connettvismo indaga l'uomo nel suo darsi emozionale alla vita e al futuro, dove il futuro è un baratro di incertezze.

Alex
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Re: Fede

Messaggioda zoon » mercoledì 17 marzo 2010, 18:04

ma il reale è già un altro di fede, no?. a me, come posa interiore, lascia un po' perplesso sentire che ci sono fedi più attendibili di altre, ecco perché sto cercando di svicerare questo thread assieme a voi. personalmente credo che tutto sia un atto di fede, perché nulla può essere sviscerato scientificamente, secondo il metodo galileiano (e qui spero di tirar dentro alla discussione anche persone che si ritengono affini a questo metodo) :)
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Re: Fede

Messaggioda Logos » mercoledì 17 marzo 2010, 20:39

Mmmm...

Il reale come atto di fede?
Interessante.. di certo il reale è una costruzione del soggetto.. non so se sia fideistica ma credo che io e marco intendessimo fede in senso diverso, più teologico, dottrinale, nel tuo senso è forse una fede più soggettiva, una sorta di belief (come direbbe hume).

Rilancio.. ma anche se tutto fosse dimostrato galileianamente e scientificamente ciò non cambierebbe nulla.. il mistero dell'insensatezza dell'esistente non si risolve nello spiegare i meccanismi con cui questo esistente esiste (F= G m1xm2/rxr non risolve il mistero del mio essere schiacciato a terra ogni giorno della mia vita) .
La domanda è il senso e credo che la scienza a questa domanda non risponda, anzi.. che non le interessi neppure rispondere a questa domanda.

Alex
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Penso, conosco, evolvo.
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Io sono.
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Re: Fede

Messaggioda zoon » mercoledì 17 marzo 2010, 21:43

quindi secondo te, se io riesco a dimostrare scientificamente e inequivocabilmente ogni fenomeno puramente scientifico (non puramente umano, non misto tra scientifico e umano), tu dici che l'esistenza umana, e la condizione umana, automaticamente non ne trarrebbe giovamento e ogni dubbio non si dissolverebbe?
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