Acc... mi tocca tira fuori la parte classicista del mio cervello per un piccolo appunto al nostro caro
X, che espertissimo di entropia, ingegneria varia e stamberie

simili, nella sua mail di dettaglio sulla Next - Con compie un (
microscopico) errore che mi premo di segnalare.
Il nostro,
Illustre e Amato, sceglie come incipit alla sua missiva virtuale un sonoro.
AVE ATQUE VALE
Sfortunatamente questo saluto latino ha un'origine un po' più lugubre di quelle che, credo, fossero le intenzioni di X (soprattutto perchè si sta parlando del parto travagliato e dolorissimo,
ahinoi!, della Next-Con).
Tale forma di saluto era usata come commiato e come saluto per i defunti e si puo' tradurre, quantomeno riportandone il senso originario, con un triste e mesto "
salute ed addio"
L'espressione Ave Atque Vale è stata resa famosa dal
Carme CI del veronese d'adozione
Catullo che così scrive:
CI. Multas per gentes
Multas per gentes et multa per aequora vectus
advenio has miseras, frater, ad inferias,
ut te postremo donarem munere mortis
et mutam nequiquam alloquerer cinerem.
quandoquidem fortuna mihi tete abstulit ipsum.
heu miser indigne frater adempte mihi,
nunc tamen interea haec, prisco quae more parentum
tradita sunt tristi munere ad inferias,
accipe fraterno multum manantia fletu,
atque in perpetuum, frater, ave atque vale.
Quale migliore traduzone della rielaborazione che ne fa il
Foscolo in quella che per il sottoscritto (poeta dilettante ma emozionato lettore) è la miglior poesia mai scritta in lingua italiana?
Ovvero:
«In morte del fratello Giovanni»
Un dì, s'io non andrò sempre fuggendo
di gente in gente, me vedrai seduto
su la tua pietra, o fratel mio, gemendo
il fior de' tuoi gentili anni caduto.
La Madre or sol suo dì tardo traendo
parla di me col tuo cenere muto,
ma io deluse a voi le palme tendo
e sol da lunge i miei tetti saluto.
Sento gli avversi numi, e le secrete
cure che al viver tuo furon tempesta,
e prego anch'io nel tuo porto qu ïete.
Questo di tanta speme oggi mi resta!
Straniere genti, almen le ossa rendete
allora al petto della madre mesta.
Perdonate l'appunto ma coglere in errore X è evento così raro che va segnalato alle folle...
Dico, è quasi come trovare un tarfufo bianco nel deserto del Gobi sepolto sotto i relitti di un'astronave aliena precipitata e causa del mistero di Tunguska!
Il vostro (giuro, non ubriaco) Logos