Discussione interessante davvero, come se fossimo seduti al tavolo di un pub virtuale a discutere di buone letture.
Vorrei seganalare i racconti del caro Zoon, soprattutto quelli brevi (a volte brevissimi).
Secondo me Zoon rappresenta l'anima tecnica del Connettivismo, la capacità di vedere la tecnologia del domani già in nuce nell'oggi e nel presente; Zoon sa andare oltre gli schemi e i limiti di ciò che le nostre capacità "tecnologiche" ci impongono e disvelarci (naturalmente in modo ancora confuso) ciò che saremo, come evolveremo grazie ai nuovi strumenti.
La lettura dei racconti di Zoon non è facile, ma credo non sia la narratività ciò che gli importa in molti racconti ma la forza predittiva e visionaria sul futuro.
Apprezzo questa scelta (consapevole?) di Zoon anche perchè io ne ho fatta una opposta, quella di parlare di una "fantascienza" umanista, dell'animo, che mostri l'evoluzione dell'uomo a partire da sè stessi. (vedasi il costrutto di identità temporalmente locata).
Non volevo però parlare di me ma segnare il giusto tributo a Zoon, i cui recenti successi (fumettistici) sono ben meritati.
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