Ottimo, vedo con piacere che malgrado la latitanza di alcune voci, che spero di ritrovare comunque la settimana prossima, l'entusiasmo non è andato scemando, come pure era possibile.
Allora, prima di passare a proporvi una Story Line di massima, lancio un'ultima avvertenza: non facciamo di Garibaldi un rimbambito massonico e complottatore. Garibaldi è stata una delle più grandi figure della nostra storia italiana, e nel trattarlo dovremo usare davvero i guanti di lana. Se proprio ci serve una figura da demolire, non dimentichiamoci del Generale Raffaele Cadorna, che fu sì il generale della presa di Roma, ma sarebbe poi divenuto parlamentare della Destra Storica (a cui si dovevano, negli anni '60, le leggi repressive contro il fenomeno del brigantaggio, tra cui la famigerata legge Pica, che causò più morti di tutte le guerre d'indipendenza...) e dai banchi del Parlamento sarebbe stato indomito oppositore del garibaldismo. Oppure c'è sempre quel manovratore di Cavour...
Dunque, richiamo brevemente l'outline, onde non perderne traccia...
Outline: l'altra storia del Risorgimento. Roma, 1870. Garibaldi viene richiamato in servizio per completare l'unità d'Italia con l'annessione dei territori pontifici. Solo che il suo nuovo committente non è più Vittorio Emanuele II, bensì Napoleone III intenzionato a mantenere fede all'antico patto con l'alleato savoiardo in favore dell'unità d'Italia. Napoleone III in realtà ha tolto l'appoggio al Papa perché vuole un alleato forte e riconoscente per sferrare la sua offensiva all'Impero di Otto von Bismarck, per prendersi una rivincita per l'onta dell'armistizio di Villafranca (1859). Il nuovo esercito di Garibaldi si trova però a dover fare i conti con i briganti al comando del Generale Crocco, che ha interrotto i contatti con i Borbone e si è trovato nuovi consiglieri militari: Bakunin, appena esiliato dalla Francia, e Leon Gambetta, uomo politico repubblicano, entrambi acerrimi nemici dell'Impero e della borghesia emergente. Garibaldi può fare affidamento sulla niova tecnologia robotica del vapore sviluppata in Francia sulla scia degli studi di Jacques de Vaucanson (1738), divenuti famosi prima alla corte reale, e poi riportati in auge proprio dallo slancio imperialista e industrializzante di Napoleone III. Per dirla con Ippolito Nievo potremmo chiamarli omuncoli o camicie ausiliarie. Ma anche i briganti di Crocco (tra le cui fila milita anche un giovane anarchico affascinato da Bakunin e Gambetta, Giovanni Passannante), hanno il loro asso nella manica: areostati sviluppati dalle carte dei fratelli Montgolfier, con cui sono pronti a prendere di sorpresa la fanteria franco-piemontese e le guardie papaline. Tanto i briganti rivoluzionari quanto i carbonari che occupano le posizioni chiave nell'esercito di Garibaldi vogliono però mettere le mani sul grande segreto custodito nelle viscere della Città Eterna: il corpo di Cristo, da rimettere in moto con innesti meccanici e tecnologia del vapore...
NB: Il Regno delle Due Sicilie è caduto nel 1860. La "divergenza" avviene dopo, con il capobrigante che già era stato "generale" dei Borboni che per qualche ragione riesce a sfuggire al bagno penale e ricostituisce la sua armata da opporre ai garibaldini.
Story Line:
1. Garibaldi viene richiamato in servizio per completare l'unità d'Italia con l'annessione dei territori pontifici. Solo che il suo nuovo committente non è più Vittorio Emanuele II, bensì Napoleone III intenzionato a mantenere fede all'antico patto con l'alleato savoiardo in favore dell'unità d'Italia. Napoleone III in realtà vuole un alleato forte e riconoscente per sferrare la sua offensiva all'Impero di Otto von Bismarck, per prendersi una rivincita per l'onta dell'armistizio di Villafranca (1859).
2. Isolato dal resto del continente, lo Stato Pontificio invoca in sua protezione il più improbabile dei difensori: il Generale Carmine Crocco, che dai monti della Lucania sta organizzando la ribellione della gente del sud delusa dal nuovo Regno d’Italia. Il nuovo esercito di Garibaldi si trova così a dover fare i conti con i briganti al comando di Crocco, che ha interrotto i contatti con i Borbone e si è trovato nuovi consiglieri militari: Bakunin, appena esiliato dalla Francia, e Leon Gambetta, uomo politico repubblicano, entrambi acerrimi nemici dell'Impero e della borghesia emergente. Mentre i garibaldini muovono su Roma da Nord, le armate agli ordini di Crocco preparano la calata in città dai monti.
3. Garibaldi può fare affidamento sulla nuova tecnologia robotica del vapore sviluppata in Francia sulla scia degli studi di Jacques de Vaucanson (1738), divenuti famosi prima alla corte reale, e poi riportati in auge proprio dallo slancio imperialista e industrializzante di Napoleone III. Per dirla con Ippolito Nievo potremmo chiamarli omuncoli o camicie ausiliarie. Il 18 settembre, forte del suo Battaglione Automatico Ausiliario che combatte fianco a fianco con le divisioni “regolari” (un Battaglione di Bersaglieri e uno di Fanteria), Garibaldi cinge d’assedio la città, sicuro di poter piegare la sua resistenza con la forza della superiore tecnologia. Ma non sferra l’attacco per tre giorni, in attesa del via libera da Torino.
4. Anche i briganti di Crocco (tra le cui fila milita un giovane anarchico affascinato da Bakunin e Gambetta, Giovanni Passannante), hanno però il loro asso nella manica: areostati sviluppati dalle carte dei fratelli Montgolfier, con cui sono pronti a prendere di sorpresa la fanteria franco-piemontese e le guardie papaline. Con quelli muovono su Roma. Il 20 settembre le truppe italiane che assediano Roma pronte a sventrare le mura dell’Urbe nei pressi di Porta Pia, alzano lo sguardo al cielo di sud est e restano senza fiato: ecco infatti profilarsi all’orizzonte le diavolerie dei briganti rivoluzionari, un’intera flotta di demoniache aeronavi.
5. La battaglia è furiosa e le peggiori efferatezze sono opera delle guardie pontificie al comando del generale Kanzler. Tanto i briganti rivoluzionari quanto i carbonari che occupano le posizioni chiave nell'esercito di Garibaldi vogliono però mettere le mani sul grande segreto custodito nelle viscere della Città Eterna: il corpo di Cristo, da rimettere in moto con innesti meccanici e tecnologia del vapore... oppure la sindone, che reca traccia di un antichissimo mistero.
6. Quando il piano esoterico fallisce, al tavolo della resa a cui i generali Crocco e Garibaldi trattano le sorti del papa, si sancisce la fine della secolare dittatura del Vaticano e viene proclamata la Comune di Roma, con buona pace per Napoleone III e Vittorio Emanuele II (sul modello della gloriosa
Comune di Parigi, di cui Garibaldi fu uno dei protagonisti).
Autori
Abate – incipit (Giuseppe Garibaldi)
X – svolgimento (Carmine Crocco)
Evertrip – prefinale (Garibaldi)
Zoon - ?
Logos – (una digressione sulla singolare esperienza di qualche giovane ufficiale garibaldino?)
Darkyo- ?
7di9 - ?
Dottore in Niente - ?
LeoBulero – (il punto di vista di un cronoviaggiatore che torna indietro nel tempo per documentare la Presa di Roma, si maschera sotto i panni di un cronista dell’Osservatore Romano e si trova davanti a un passato completamente diverso?)
Antares666 - ?
Se ho dimenticato qualcuno, mi merito una tirata d'orecchie. I suggerimenti tra parentesi sono solo spunti, senza alcuna pretesa impositiva. D'altro canto, anche la story line è una proposta, e va comunque resa più articolata per permettere l'ingresso di tutti gli autori che avevano espresso un loro interesse per questa operazione. Però dimostra che abbiamo una base su cui lavorare... No?
A presto!
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