Logos ha scritto:Mi ricorda un po' Lo Zar non è morto sempre dei Dieci...
Proprio quello a cui mi riferivo
Allora, state dando tutti prova di grande inventiva, tanto che ancora prima di cominciare il lavoro vero e proprio, già comincio a perdermi...
Cerchiamo quindi di fare un primo sommario punto della situazione.
Cominciamo con gli aspetti tecnici.
L'idea di
LeoBulero di seguire l'azione da diversi punti di vista è molto bella, e anche fattibile, almeno in parte. Mi spiego meglio. La proposta apre la strada a soluzioni sicuramente più interessanti di quanto non sia la scelta semplificatrice di seguire un solo protagonista, in cui di volta in volta ciascuno di noi debba immedesimarsi. D'altro canto, non possiamo pensare nemmeno lontanamente di adottare ciascuno di noi un personaggio, altrimenti corriamo il duplice rischio di degenerare nella confusione e soprattutto produrre qualcosa di mostruoso: al romanzo magari penseremo in un secondo tempo, quando avremo già un po' di esperienza, al momento dobbiamo concentrarci sul racconto. Lo spazio sarà quindi gioco forza limitato (diciamo, orientativamente, tra 1 e 3 pagine a testa), e ognuno di noi avrà un'unica occasione per esprimersi e non potrà quindi tornare sul suo personaggio per seguirne l'evoluzione.
Una soluzione possibile, che vedo praticabile, è quella di concordare un certo set di protagonisti (per esempio 3) e di adottarli in gruppo. Vedo per esempio che al momento c'è una certa sinergia tra
Logos e
7di9 (come pure tra
Evertrip,
Darkyo e l'
Abate) che potrebbero delineare insieme il loro protagonista, che tornerà nei rispettivi capitoli. Va da sè che in questo modo gli interventi di Logos e 7di9 dovranno essere opportunamente distanziati nel racconto (intervallati per esempio da quelli di Evertrip, Darkyo e dell'Abate), e sarebbe preferibile che a loro si aggiungessero altri autori, così che l'evoluzione narrativa del comune protagonista sia opportunamente seguita lungo l'intero arco narrativo. Suggerirei quindi che man mano che si procede nel brainstorming, ognuno di noi valuti da sé la propria affinità con gli altri autori, in modo da arrivare in tempi brevi a concordare dei personaggi su cui focalizzare l'obiettivo del racconto.
E proseguiamo con l'ambientazione.
Io continuo a preponderare per un'ambientazione che consenta il più ampio respiro possibile, per permettere a ciascuno dei partecipanti un'opportuna libertà di movimento (e soprattutto in modo che tutti si possa padroneggiare la materia del narrato). Ben vengano gli elementi steampunk, allora. Ma confinare la storia in un determinato periodo storico (come nella suggestiva proposta dell'
Abate) ci imporrebbe una conoscenza di quel periodo (per stravolgerlo, certo) che non possiamo dare per scontata. Dobbiamo tenere conto anche di questo, in fase di pianificazione
Va da sé che se questa proposta dovesse continuare a mietere consensi, io sarei tra gli autori a manipolare il generale dei briganti (ho già una mezza idea, fresca fresca
).
Okay, avanti con la tempesta psichica!
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