Attratto dal curioso nome "Tecnoetica", ho trovato questo blog sulla tecnodipendenza e in particolare sulla dipendenza da internet.
http://www.tecnoetica.it/2007/01/04/dipendenza-da-web-20/
L'autore critica la tecnodipendenza a partire da una teoria sociologica della devianza: "deviante" è colui che si discosta dalle regole sociali e viene etichettato come deviante dalla società "normale".
Importantissima nella definizione è la congiunzione "e": la violazione delle regole sociali è solo una componente della devianza, ma non è sufficiente: è necessario anche che la società stigmatizzi il comportamento deviante, lo individui come un comportamento riprovevole e tenda quindi ad emarginare il soggetto.
(Un es. può essere l'evasione fiscale. Si tratta sicuramente di un reato, eppure manca la percezione di devianza del comportamento: chi non paga le tasse spesso è un furbo, un "grande", uno che vuol far valere il proprio diritto naturale a godere liberamente del proprio patrimonio!

A prima vista, quindi, ha ragione l'autore del blog.
Ma dire che la tecnodipendenza "dipende non tanto da regole scientifiche (come misurare il grado di assuefazione) quanto da regole sociali" mi pare eccessivo...
Che cosa ne pensate?
Esiste la tecnodipendenza?