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Roberto Furlani

Nato nel 1982 a Trieste dove studia presso la facoltà di ingegneria elettronica, perlomeno quando non si occupa di fantascienza. La scienza applicata è una componente che torna molto spesso nella sua narrativa; Roberto si è sempre chiesto per quale ragione esistesse un’hard-sf improntata sulla speculazione ortodossa nell’ambito della fisica e della biologia ma non esistesse nulla di analogo per quanto riguarda l’elettronica o la meccanica.

Il primo tentativo di questo genere risale al 1999 con All’ombra di un sogno (Futuro Europa n.34).

Si considera un para-connettivista, in quanto pur essendosi accostato al Connettivismo non ha definitivamente rifiutato la fantascienza classica. Tuttavia le sue tendenze connettiviste erano già evidenti prima che Pykmil, X e Zoon formalizzassero il movimento. Sempre nel 1999 scrisse Automacrazia, un giallo fantascientifico di forte connotazione futuristica, mentre il 2000 fu l’anno de Il tetraedro, racconto dalle atmosfere diametralmente opposte a quelle proposte dai connettivisti, ma avente come caratteristica intrinseca il desiderio del distacco dai cliché della fantascienza di allora (e in particolare dal cyberpunk).

Il 2000 segnò una svolta nel suo impegno nella fantascienza: è questo l’anno in cui uscì il primo numero di Continuum, webzine da lui fondata e diretta. A tutt’oggi i suoi sforzi maggiori nell’ambito della SF sono destinati a Continuum, mentre nel frattempo in veste di narratore ha coseguito alcuni piazzamenti a concorsi come il Premio Courmayeur, il Premio Alien e il Premio Apuliacon ed è stato pubblicato da Perseo Libri, Lint, Fondazione, Future Shock, KultVirtualPress, Racconti&Letteratura, RiLL, I Vedovi Neri e su antologie locali.

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