tratto da [diamante di carne]
Quando ho conosciuto Sandro Battisti, lui era già il fulcro di una comunità virtuale incentrata sul cybergoth, una sensibilità e uno stile di vita che... [CONTINUA]
Mi trovo ad urlare nel pieno di un moto rivoluzionario e sussultorio. L’ordine dimensionale è altrove, dimenticato, non coerente con la mia esistenza attuale. Tutt’intorno è roccia siderale, gli eoni urlano con me e mi sono dentro, così come io sono, ora, dentro un asteroide; da qualche parte, nell’universo.
Sono solo. Sono una scheggia organica, sono come un diamante di molecole eterne. Il movimento di rotazione non mi disturba, non so se è per l’abitudine.
Ricordi di momenti passati sono vivi e liquidi nella mia mente. Ricordi della mia tuta che si lacera impercettibilmente, del mio visore craniale che naviga dentro me da secoli, sintonizzato sulla reiterazione delle immagini. Io ciclo su me stesso da tempo nell’asteroide, l’asteroide oltre la Nube di Oort. Stesse immagini. Stesse immagini...
Cristalli di gelo cosmico in formazione sul visore: vedo ancora le stelle in lontananza, puntini decorati di gelo incastonati nel nero, nel muro compatto.
Collassato. Leggero. Lanugine di sporcizia dentro la tuta. Estensioni di movimenti innaturali si palesano attraverso la visione del mio stato attuale; crolli di posizioni nemmeno precarie, ogni stella diventa una galassia e i buchi neri sono quasar che accecano come antiche lampade al neon da giardino, in estate...