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Scansionandoti il cervello riesco a capire cosa pensi
di Zoon

Enorme è la suggestione che suscita la notizia della riuscita lettura del pensiero, tramite osservazione delle attività cerebrali – qualcosa a cui il film Minority Report e, ovviamente, ancor prima la letteratura di Dick ci hanno preparato - ottenuta da un’equipe di scienziati utilizzando sofisticati scansionatori cerebrali. Pur essendo nell'aria da un po’ di tempo, quest’annuncio non può non stupirci e preoccuparci. In breve, il succo della news è che un'equipe di neuroscienziati si è accorta che scansionando con apparecchiature d'avanguardia il cervello di alcune cavie, si può riuscire a indovinare al 70% cosa il soggetto sta per rispondere a domande semplici, del tipo “qui vuoi sommare o sottrarre?”.
70%! Un misero 70% di previsioni azzeccate! Poco più della metà euristica che si può ottenere andando a caso, senza nessuna particolare apparecchiatura fantascientifica e ultracostosa.
La cosa più inquietante di tutta questa storia è che le metodologie d'indagine preventiva pare siano destinate a essere utilizzate presto, nel giro di pochi anni. “Usando gli scanner, siamo riusciti a cercare e trovare nel cervello la risposta alla domanda che ponevamo ai volontari sottoposti alla ricerca, ottenendo informazioni che sono altrimenti inarrivabili. E' stato come accendere una torcia nel buio e agitarla alla ricerca di una scritta su di un muro", dice il professore John-Dylan Haynes che è a capo dell'equipe. Significa, per mantenere lo stesso parallelo usato da Haynes, che potremmo essere incolpati di qualsiasi nefandezza usando soltanto una torcia anziché la luce solare; significa che i peggiori incubi per le nostre libertà individuali potrebbero divenire reali, perché un’interpretazione anomala del cervello, una sua malformazione congenita o successiva, oppure un malfunzionamento dell'apparecchiatura stessa, ci potrebbero consegnare all'archivio criminale statale - database consultabile da tutte le polizie del mondo perché, si sa, ormai siamo tutti in Rete...

Tecnologia sopra a tutto, sempre più sofisticata – e fin qui immagino siamo tutti d’accordo - ma usarla su un organo umano di cui non conosciamo il funzionamento salvo che per misere percentuali – il cervello, appunto – può benissimo dar voce a tutti coloro che sono sempre convinti della presenza dei complotti statali e della invadenza sempre più opprimente e occulta di uno Stato di Polizia. E poi, particolare non trascurabile, solitamente si pensa a cose assai più complesse di un'operazione aritmetica.

Spunto preso da Repubblica.it.

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