Invito al palazzo del Deviante

Ci siamo. Dopo le indiscrezioni circolate negli ultimi mesi on line, dopo gli annunci, le battute di arresto e le ostinate ripartenze, eccoci qui a presentarvi questo numero, che è sì la settima iterazione di NeXT, ma è anche molto, molto di più. Questa volta, infatti, la nostra rivista esce in contemporanea con almeno altri due eventi di grande rilevanza per il popolo del connettivismo: la pubblicazione dell’antologia-manifesto del movimento e una manifestazione a cui, con un tocco di arroganza e fierezza, ci siamo permessi di dare un nome ricco di echi: NextCon, la convention di NeXT e del connettivismo. Ma procediamo con ordine.

Caro lettore, se hai acquistato questo numero in quel di Vimercate, sappi che mentre vado scrivendo queste righe è ancora gennaio, e io sono qui seduto davanti al mio Super-Toshiba in una sera più fredda delle altre di un inverno insolitamente caldo e cerco di immaginarmi come potranno evolvere le cose nel prossimo mese e mezzo che mi separa - fisicamente - da te. Tra i miei pensieri, confusi e disordinati come si conviene a una mente folle abituata a lavorare per esigenze varie in multithread, uno ha una rilevanza preponderante ed è un sentimento di gratitudine. Desidero quindi sprecare lo spazio di questo editoriale, meno convenzionale del consueto, per ringraziare alcune persone.

Innanzitutto, voglio ringraziare Marco Zolin, curatore per Ferrara Edizioni della collana FantaNET. Il mio è un ringraziamento sincero e personale, per avermi concesso ormai più di un anno fa l’onore di inaugurare una nuova serie di libri dedicati al fantastico con il mio Revenant, una raccolta di fantascienza (forse, al momento attuale, il meno popolare tra i generi rappresentati, sicuramente minoritario rispetto al fantasy e forse anche meno vitale del pur acciaccato horror). Ma è anche un gesto obbligato, visto che fin dalla prima telefonata in cui gli ho accennato i miei piani per il futuro ha sempre dimostrato interesse e curiosità, due qualità che non dovrebbero mai difettare a un responsabile editoriale. D’altronde posso affermare - senza alcun timore di essere smentito - che Marco è rimasto subito stregato dal mio progetto per un’antologia connettivista che fungesse da manifesto per il nascente movimento (al momento della sua pianificazione, stiamo parlando dell’autunno 2005) e costituisse una cassa di risonanza per tutti gli autori che già vi si erano avvicinati e che continuavano ad abbracciarne le istanze, apportando la loro linfa vitale fatta di idee ed entusiasmo. È così che è nato Supernova Express e se gli autori rappresentati nella raccolta sono una fetta minore del movimento è solo per motivi di ordine pratico che concerne le dimensioni più familiari ai nostri sensi: lo spazio, su una pubblicazione, non è mai infinito, e decresce in misura esponenziale con la distanza dalla celebrità e dalla gloria (due indici che ci difettano in egual misura); e per di più il tempo, che ha inevitabilmente favorito i primi autori che hanno deciso di prestare (in tutti i sensi) le loro firme al connettivismo. Ma dormano pure sonni tranquilli tutti gli altri: condizionatamente al successo di Supernova Express, infatti, potrebbero presto esserci sbocchi e occasioni davvero per tutti, nell’ambito di un movimento che va riscuotendo un crescente interesse.

Dunque, grazie per aver reso possibile un sogno, Marco, e per aver continuato ad alimentarlo. E grazie ad Alex Tonelli (aka Logos), che se ci fosse stato un premio per il connettivista dell’anno se lo sarebbe ampiamente meritato, per l’attivismo prestato al movimento, per la passione infusa in ogni tua iniziativa, e per averci incoscientemente trascinato nell’avventura di Vimercate, che forse non passerà alla storia per aver ospitato la prima convention del connettivismo, la NextCon 2007, ma che già adesso so che ci degnerà della migliore ospitalità possibile e del massimo riguardo. E questo è merito tuo, Alex, e della Frogram di Alessio Ronchi, per esservi sbattuti nel corso dei mesi, caricandovi del peso di tutta l’organizzazione.

Grazie all’amico Giorgio Messina, che con la sua Cagliostro ePress (già Studio Cagliostro) ci ha messo a disposizione la competenza grafica maturata in anni di esperienza nel settore, fin dai nostri anonimi esordi. Alla tua (alla nostra?) Solaris* auguro un futuro altrettanto appagante di questo toccato in sorte a NeXT.

Un ringraziamento speciale devo poi dedicarlo ai numerosi addetti ai lavori che non ci hanno mai fatto mancare il loro supporto: su tutti si sono rivelati indispensabili nel nostro cammino il sommo Silvio Sosio (e il suo Fantascienza.com, per molti di noi una seconda casa), il grande Vittorio Catani e il Magister Valerio Evangelisti. In un’ottica più vicina al connettivismo, altrettanto importante si è dimostrato il sostegno che non ci è stato mai negato da nostri collaboratori già attivi sulla scena telematica, come Ro (aka Roberto Furlani, fondatore e curatore di Continuum), Good e Quazimodo (aka Perla Pugi e Giuliano Pistolesi, curatori di Othersider.com) oppure Lukha Kremo Baroncinij e Andrea Jarok (per l’attenzione che ci hanno prestato sulle pagine della storica ROBOT, e per tutto il resto).

Il numero che stringi tra le mani, caro lettore, tradisce un certo orgoglio per i traguardi raggiunti, ma non nasce con un intento puramente celebrativo: troverai come sempre una nutrita rassegna di racconti e versi, oltre alle nostre rubriche che esplorano il panorama tecnologico in cui viviamo, approfondiscono la prospettiva critica sulla fantascienza e concludono la panoramica su una delle più rivoluzionarie teorie emerse dalla fisica teorica degli ultimi anni: il paradigma olografico. Forse prima non sono stato del tutto sincero: questo numero ha almeno due peculiarità che lo rendono, nel suo piccolo, speciale. Penso per esempio alla selezione di microracconti ispirati da un’iniziativa di Wired, storica rivista americana per gli entusiasti dell’attualità tecnologica, e scritti dai nostri autori sul forum di Next-Station.org. E penso anche al resoconto della Supernova Jam Session, l’evento di scrittura collettiva on line organizzato sul nuovo blog dei connettivisti in occasione del Solstizio, che si è segnalato per una nutrita partecipazione e per un inatteso finale.

Tutto questo è il NeXT che stai sfogliando, caro lettore. Se lo hai acquistato dalla nostra rete di distribuzione on line, oppure presso uno dei tanti eventi a cui da sempre cerchiamo fisicamente di partecipare, non avrai la sensazione di esserti perso qualcosa, sfogliando queste pagine, addentrandoti nelle nostre righe. Almeno, non qualcosa di cruciale e imprescindibile. Se ti piacerà quello che abbiamo da dire, se deciderai di darci ancora il tuo supporto, se resterai deluso e vorrai farci sapere perché, dedicandoci un po’ del tuo tempo, desidero ringraziare fin da ora anche te. Di sicuro voglio ringraziare tutti i nostri lettori e abbonati, che ci permettono di andare avanti procedendo spediti sulla nostra strada (che, ci tengo a precisarlo una volta ancora, è la strada di tutti); e insieme a loro, voglio dire grazie ai nostri autori, che finora hanno accettato di pubblicare per noi sotto pseudonimo e sempre con entusiasmo, regalandoci perle di visioni dal profondo futuro, senza dimenticare la folta scuderia dei nostri illustratori, a cui questa volta si aggiunge Giorgio Raffaelli con le sue istantanee ora cupe, ora elegiache, a volte futuristiche, altre desolate, ma comunque sempre toccanti, sincere nello strappare una liquida reazione emotiva nell’occhio che osserva.

Questo è ciò che abbiamo da offrire, caro lettore. Non so se sarà abbastanza e non so se incontrerà i tuoi gusti. Ma se stavolta hai mancato l’appuntamento con il connettivismo, spero di cuore che il nostro lavoro possa servirti, per il futuro, come un implicito invito al palazzo del Deviante.