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Francesco Trulli - L'Universo Finito
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Come abitudine di queste pagine, anche in questo numero di Next Station vorremmo dedicare uno spazio esogamico alla poesia. Intendiamo qui la parola “esogamico”, solitamente correlata al patrimonio genetico chiuso di una comunità, riferendola al patrimonio memetico della poesia connettivista.
Più che in altre espressioni artistiche, la poesia ha bisogno di essere continuamente alimentata da nuovi stimoli, nuovi immaginari, di essere rinnovata e di non fermarsi mai. Se si può far maniera della narrativa, non lo si può mai fare della poesia che deve vivere continuamente di emozioni, di nuove sensazioni.
Ecco che allora su queste pagine ospitiamo con piacere autori scoperti, spesso casualmente, che arricchiscono con le loro opere e i loro stili, le loro idee e, in fondo, il loro patrimonio memetico, la poesia (e la riflessione su di essa) del Connettivismo

Questa volta sarà nostro ospite Francesco Trulli con la poesia L’Universo Finito.

Prima però di lasciare spazio ai suoi versi, presentiamo l’autore utilizzando le sue stesse parole prese da una chiacchierata via mail:

“Scrivo da quando sono davvero bambino e, nel tempo, ho raccolto le mie poesie in libri che avessero un tema, in modo da creare un’”opera” indivisibile con una grafica ben precisa che facesse da guscio. Quando ho scritto Cromosominia ho unito la poesia al corpo umano, dividendolo in poesie del sangue, poesie delle ossa, delle malattie, e dei muscoli. Poi mi sono dedicato all’architettura: Stanze – L’architettura del sentimento e ho creato una vera e propria piantina di una casa divisa in “le stanze di lei, le stanze osservate, le mie stanze, ecc.”.

In ogni raccolta i termini e l’aggettivazione che utilizzo hanno sempre a che fare con il tema. Ultimamente mi sono appassionato all’astronomia e mi è venuta quindi l’idea di “mappare” l’universo in base alle emozioni. Vorrei dividere gli universi in base ai pianeti e scrivere poesie che abbiano a che fare con i quasar, buchi neri, energia oscura, ecc., pur mantenendo il mio stile. Non voglio scrivere poesie sulle stelle ma usare una terminologia per esprimere sempre le mie emozioni.”

Francesco Trulli (questo il suo blog) ha vinto il Premio Nazionale di Poesia istituito dal Comune di Anghiari e la sua opera Poesie per Inappetenti è disponibile sul canale IBS.

Da ultimo, Francesco Trulli è autore anche di piccoli racconti surreali e di un testo per il teatro dal titolo: Geometrie e d(stanze) incluso nella citata raccolta Stanze; ha inoltre pubblicato due poesie sulla raccolta 60 Poeti – Antologia Premio Mangiaparole del Progetto Cultura.

Alex Logos Tonelli

l’universo finito

mi sono permesso di bussare alla tua porta una volta di più
      una volta ancora
      una volta in più


mi sono osservato consumare
in balia di sussidi e ciotole di cibo secco
convinto che una seconda alba potesse di me
dipingere solo ornamenti

mi sono poi chiuso in gabbie sempre più strette
in stanze sempre più vuote
e dal fruscio delle cose ho ascoltato le sole apparenze
senza reagire alla curvatura dei pianeti
e ho sentito scricchiolare l’universo
             collassare le vie parallele
             udito la lava colare dai satelliti della parzialità

      interi asteroidi scollati e disuniti
      vibravano al cospetto
      di fuochi e fatui riflessi

      inconsistenti friabili
      eppur poetici

ho dato ascolto allo scricchiolio della terra
immagazzinato i rumori lontani
e fissato il tempo nei quadri appesi
nelle cantine degli inascoltati
dove l’umiltà delle amanti si nasconde nell’ignoranza della strade

e ho consolato il crollo delle anime
      giustificato il senso compromesso della spontaneità
creato equazioni impossibili
che potessero risolvere enigmi isterici

…e ho perso il suono incantevole del fiato leggero…

vedo
ora
le gocce cadere
              scivolare lisce
                       scendere piano
                                   posarsi lente

chiudersi amorfe

02/05/2011 Bologna

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