>Articoli | Accelerazionismo
Possiamo dirci quellisti?
di X

La tecnologia ci ha dato accesso a scansioni temporali che i nostri antenati potevano solo sognare. Dobbiamo essere pronti a usare quelle scansioni, a vivere in quelle scansioni, se vogliamo realizzare i nostri sogni.
Quellcrist Falconer

Le citazioni di Quellcrist Falconer che arricchiscono ogni nuova impresa letteraria di Takeshi Kovacs sono memorabili e rappresentano forse l'elemento più prezioso e ricercato dell'opera di Richard K. Morgan. Attraverso questi continui rimandi alla sua teoria e prassi rivoluzionaria, la figura di Quellcrist aveva assunto statura di personaggio autonomo ben prima di tornare sulla scena con l'ultimo capitolo della serie (a detta dell'autore, forse per sempre): Il ritorno delle furie. Un mio piccolo sogno è che queste citazioni vengano un giorno raccolte in volume, a comporre un manuale di resistenza civile e di disciplina rivoluzionaria, al giorno d'oggi ne avremmo bisogno. Ma è proprio questo che, sulla scia del venerando Thomas Pynchon, mi induce a domandarmi: possiamo dirci quellisti? E quanto è giusto, in questo tempo desolato e senza speranze (né vere, né false), sentirsi quellisti e vivere nel quotidiano i dettami di Quellcrist Falconer, alias Nadia Makita?

La dottrina politica di Quellcrist, comunemente nota come Quellismo, è figlia del suo tempo: un'epoca in cui l'umanità ha conquistato le stelle, anche grazie all'archeo-tecnologia predata a un'antica civiltà aliena, forse estinta, forse addirittura trasferitasi su un altro piano di esistenza. E ha avuto modo di svilupparsi in un contesto ambientale ben preciso, ovvero Harlan's World: un pianeta a 200 anni-luce dalla Terra, sottomesso alla famiglia dello "scopritore planetario" Conrad Harlan, usualmente raffigurato in oloscultura con "una mano levata, l'altra a proteggere il viso dal bagliore di un sole alieno", e ai vassalli delle Prime Famiglie. Una sorta di neofeudalesimo intrecciato ad aristocrazia industriale, mascherato di legittimità attraverso le strutture istituzionali di un governo globale eletto a suffragio universale. Strani intrecci di politica e finanza si svolgono sotto la superficie, e le principali organizzazioni criminali riflettono la composizione etnica della prima onda migratoria: mafia haiduci dall'Europa dell'Est e yakuza dal Sol Levante si spartiscono il mercato nero a ogni livello, dal contrabbando al fiancheggiamento politico agli interessi corporativi. E su tutto si muovono minacciosi gli orbitali lasciati in funzione dagli alieni: micidiali strumenti di guerra capaci di atomizzare all'istante qualsiasi oggetto volante troppo veloce o tecnologicamente avanzato, ma forse in grado anche di assolvere a compiti ben più sofisticati.

In questo scenario si sono formati Takeshi Kovacs, ex-gangster, ex-marine, ex-soldato speciale del Corpo di Spedizione, e Quellcrist Falconer, già Nadia Makita, poetessa, studiosa di demodinamica (una sorta di teoria del caos applicata alla sociologia, sebbene l'Autore non si profonda in spiegazioni sulla natura dello studio), attivista politica, rivoluzionaria. Esperienze diversissime quelle conosciute dai due nei rispettivi percorsi esistenziali, e per questo sorprende la straordinaria vicinanza delle rispettive filosofie. Filosofia di strada, quella di Kovacs: individualismo spruzzato di cinismo, con un sottofondo di nichilismo. Filosofia idealista eppure profondamente prammatica, quella di Quellcrist: teorica della rivoluzione occasionale, una miscela di anarchismo e nichilismo.

Proprio il nichilismo, che fornisce il background comune ai due, è l'interfaccia tra le rispettive esperienze che consente un confronto reciproco, un incontro che porta al reciproco arricchimento.

Anche se sul versante politico Bakunin sembra essere il modello di riferimento con la sua rivoluzione sociale e l'esaltazione della libertà (come si evince anche dalle interviste rilasciate da Morgan), molti sono i punti di contatto tra Quellcrist e Marx, a partire dalla impostazione della sua etica rivoluzionaria come esito di un processo di analisi critica delle precedenti posizioni rivoluzionarie. Ma fin dal titolo del suo lavoro di tesi, con l'esplicita miscela di motivi antropologici, elementi di psicologia e anticonformismo, Falle del ruolo sessuale e nuova mitologia, sono evidenti i richiami a Marcuse. Questa ideale costellazione di riferimenti derivata dalla nostra storia (o meglio dal fronte della resistenza alla disgregazione del tessuto sociale) ci consente di estrapolare la dottrina quellista, dispersa per bocconi nei romanzi della trilogia, e riconsiderarla nel contesto della nostra attualità.

Secondo Quellcrist Falconer:

i rivoluzionari moderni devono, se privati di nutrimento da forze oppressive, spandersi sulla terra come polvere di quellcrist, ubiqui e senza lasciare tracce ma portando in sé l'energia della rigenerazione rivoluzionaria dove e quando nuovo nutrimento possa crescere.

La quellcrist, nota anche come qualgrist, è una specie vegetale autoctona di Harlan's World, "una specie d'erba acquatica da acque basse, di colore ocra, che si trova soprattutto nelle zone temperate", e si distingue per un insolito ciclo vitale:

Se e quando si venga a trovare in zone prive d'acqua per lunghi periodi di tempo, i baccelli del vegetale si seccano, trasformandosi in una polvere nera che può essere trasportata dal vento per centinaia di chilometri. Il resto della pianta muore e imputridisce, ma la polvere, una volta tornata in contatto con l'acqua, si ricostituisce in microfronde dalle quali un'intera pianta può crescere nel giro di settimane.

E allora rileggiamo la citazione di apertura e proviamo a rispondere al quesito se ci si possa dire quellisti, qui e oggi. La tecnologia ci sta dando accesso a scansioni spaziali che i nostri antenati potevano solo sognare. Dobbiamo essere pronti a usare queste scansioni, a vivere in queste scansioni, se vogliamo realizzare i nostri sogni. Senza tradire l'energia della rigenerazione rivoluzionaria in noi, ma continuando ad alimentarla giorno dopo giorno, come si crescerebbe una pianta.

Su queste basi, nell'ambito del fronte più vasto dell'Accelerazionismo, da oggi si lavora a codificare l'ala quellista del Movimento. Come insegna Quellcrist, mettetela sul piano personale.

COMMENTI

Interessante, Sir, molto interessante. E' una via molto razionale, contro un certo nichilismo mascherato da positivismo che ormai vedo spesso emanarsi dalla bocca di alcuni. Il problema è che la parola rivoluzione, così, d'istinto, fa venire i brividi... Ri-voluzione... è tutta da ripensare.

BHS, 7 dicembre 2008, 23:53

AGGIUNGI UN COMMENTO

Per inserire un commento indica 1) un nome o pseudonimo; 2) inserisci il tuo commento; 3) inserisci la parola che coincide con quella mostrata dall'immagine. Commenti più lunghi di duemila caratteri non saranno accettati.

Nome:

E-mail:

URL:

Commento:

Inserisci la parola: