È proprio il caso di chiederselo… Sembra ieri che chiudevamo l’editoriale della
terza uscita della nostra webzine, nel mese di dicembre 2011, e realizziamo che sono trascorsi altri sei anni. Sei anni in cui non siamo rimasti certo immobili, come sanno tutti quelli che hanno seguito più o meno da vicino le nostre avventure, come collettivo (lo scorso autunno è andata in stampa
Nuove Eterotopie, antologia che raccoglie una selezione del meglio della prima decade di attività dei connettivisti, con un romanzo breve in anteprima assoluta di
Bruce Sterling e una postfazione di Salvatore Proietti), in solitaria (oltre agli articoli e ai racconti con cui collaboriamo con altre testate, da
Delos Science Fiction a
Robot, da
Prismo a
Quaderni d’Altri Tempi, i connettivisti hanno trovato il tempo di uscire con ben tre romanzi in Urania, aggiudicandosi il prestigioso riconoscimento del Premio Urania con
L’Impero restaurato di
Sandro Battisti nel 2014 e
Pulphagus®, Fango dei cieli di
Lukha B. Kremo nel 2015, a cui si aggiunge il mio
Corpi spenti, uscito nel 2014, che riprende la storia della
Sezione π² iniziata con il premio Urania 2006), oppure in collaborazione con altri (
Salvatore Proietti è stato particolarmente attivo sul versante della critica, con la nascita della rivista di studi sulla science fiction
Anarres e con la collaborazione al
dossier sulla fantascienza italiana curato da
Arielle Saiber per la più prestigiosa rivista di studi sulla science fiction al mondo,
Science Fiction Studies).
Che non siano stati anni trascorsi nell’ozio lo dimostra il fatto stesso che, malgrado la moltiplicazione degli impegni, dei progetti, delle collaborazioni, queste pagine siano rimaste comunque in movimento, al punto che abbiamo deciso di assemblare questo numero 4 della nostra rivista digitale mettendo insieme gli articoli, le rubriche e i racconti apparsi nel frattempo (tra cui troverete anche
qualche finalista al Premio Italia). È da qui che vogliamo ripartire, entrando in una nuova stagione di
Next Station. E quello che ci prefiggiamo d’ora in avanti è di valorizzare al meglio delle nostre possibilità l’informazione scientifica, per fornire il nostro contributo alla marea crescente dell’oscurantismo e della disinformazione, proseguendo nel solco tracciato dal manifesto dei connettivisti di gettare un ponte ideale tra la cultura umanistica e quella scientifica. E allo stesso tempo creare i presupposti per una crescente collaborazione con autrici e autori che magari finora non hanno ancora avuto l’occasione di partecipare alle nostre iniziative, ma che con i loro punti di vista sapranno senz’altro arricchire la varietà dell’offerta di queste pagine.
Giovanni De Matteo
[In copertina: Apocalypse, di Francesca Fuochi, model: Apocalypse 6 by DaeStock.]